Approvato il bilancio 2020 della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili con un utile di 152,5 milioni
L’assemblea dei delegati della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca (riunita in videoconferenza, a seguito delle misure emergenziali), ha approvato a larga maggioranza il bilancio d’esercizio dell’anno 2020, che chiude con un utile al lordo di accantonamenti e rettifiche di valore pari a 152,5 milioni di euro (utile netto pari a 64,95 milioni).
Il risultato a consuntivo, rispetto al preventivo assestato di novembre 2020, è influenzato positivamente dalla minore rettifica di valore dei valori mobiliari iscritti nel circolante, che ha comportato una svalutazione netta di 10,5 milioni a fronte dei 20 milioni stimati nel preventivo assestato, nonché dai lusinghieri risultati della gestione del patrimonio mobiliare grazie al più che positivo andamento dei mercati finanziari, che hanno consentito di recuperare la performance negativa registrata nel primo semestre a seguito della elevata volatilità dei mercati, sensibilmente influenzati dalla forte contrazione economica conseguente all’emergenza sanitaria pandemica.
L’andamento dei mercati mobiliari nell’ultimo semestre del 2020 ha permesso di conseguire un risultato oltre le attese, che ha consentito all’ente di contrarre la rettifica di valore investimenti in gestione attraverso i mandati, che era prevista come detto in circa 20 milioni in sede di assestamento del budget. Il rendimento del patrimonio investito complessivamente ha registrato un rendimento del 2,49% nel 2020: le gestioni patrimoniali hanno contribuito con un rendimento del 3,84%.
Le poste che portano alla rilevazione del risultato lordo di 152,5 milioni sono ascrivibili alle rettifiche di valore dei crediti verso iscritti e conduttori di immobili che assommano a 32,3 milioni di euro circa (in flessione rispetto al 2019 di circa 24,1 milioni), alla svalutazione delle partecipazioni immobilizzate per 30,1 milioni a fronte di perdite di valore ritenute durevoli, mitigati dalla ripresa di valore delle partecipazioni iscritte nell’attivo circolante per euro 0.6 milioni, dall’accantonamento per rischi ed oneri per euro 14,7 milioni di euro, dalla rettifica di valore dei titoli iscritti nel circolante per 10,5 milioni.
Gli iscritti al fondo tra attivi e pensionati attivi sono pari 28.198, a fronte della stima di 28.960 con i quali si sono stimate le entrate contributive del 2020 nel bilancio di previsione.
Le pensioni erogate tra dirette e indirette rilevano 10.096 prestazioni (si incrementano di 336 prestazioni tra dirette, e indirette pari al 3,44% in più) a fronte di una stima previsionale di 10.156. L’incremento è fortemente influenzato dalle 223 pensioni di vecchiaia dirette erogate nel 2020, nonché dalle 165 pensioni in cumulo (139 pensioni di vecchiaia e 26 pensioni anticipate). Nonostante il lieve decremento delle prestazioni (-1,87% in meno rispetto alla previsione assestata), la spesa previdenziale si è attestata a 237,0 milioni a fronte di una previsione assestata di 241,55. L’accertamento delle entrate per contributi è pari a 317,9 milioni (incluse le sanzioni e gli interessi per ritardato pagamento) a fronte di una previsione assestata di 317,1 milioni.
Il patrimonio investito è pari a 2.161,3 milioni di euro a fronte di una valutazione a mercato di 2.255,4 milioni di euro. Il rendimento finanziario delle gestioni patrimoniali mobiliari si è attestato al 3,84%, registrando un risultato inferiore rispetto all’asset allocation strategica che ha chiuso il 2020 al 5,42%. Dal conferimento dei mandati ai gestori selezionati mediante gara europea il rendimento dal 25/06/2015 al 31/12/2020 è pari a +25,58% contro il rendimento del benchmark dell’AAS che registra da inizio mandato un +31,87%.
La forte volatilità che ha contraddistinto l’andamento dei mercati finanziari nei primi tre trimestri, con un forte recupero a fronte dell’annuncio delle vaccinazioni, sta oggi ripetendo in senso contrario. Le aspettative per la sensibile ripresa economica in atto in Usa e in Cina e in corso di avvio nell’UE, ha visto un sensibile rialzo dei mercati azionari nel corso del primo trimestre, nonostante i timori di una ripresa dell’inflazione, che ne ha attenuato la corsa. Infatti, le gestioni patrimoniali da inizio anno 2021 alla metà di aprile hanno fatto registrare un rendimento finanziario positivo del 4,59% contro un rendimento del portafoglio benchmark del 3,72%. Si auspica che le misure di politica fiscale e di politica monetaria, unitamente all’avvio del PNRR, consentano un consolidamento nonché un miglioramento delle performance.