Sparatoria in una scuola a Kazan: il bilancio provvisorio è di almeno 8 morti e 30 feriti. L’attentatore è un 19enne ex studente dell’istituto
È tragico il bilancio della sparatoria avvenuta in una scuola di Kazan, capitale della Repubblica autonoma russa del Tatarstan. L’ufficio del sindaco di Kazan, distante circa 800 chilometri a est di Mosca, ha riferito di otto vittime nella scuola, ridimensionando un precedente bilancio che parlava di 11 morti.
Secondo quanto riferisce l’agenzia ‘Ria Novosti’ citando i servizi di emergenza locali, i feriti sarebbero almeno 32. “Abbiamo perso almeno sette bambini, studenti dell’ottavo anno, quattro maschi e tre femmine”, ha detto il presidente del Tatarstan, Rustam Minnikhanov al canale di notizie ‘Russia-24’, dopo essere giunto in tarda mattinata sul luogo della strage. Tra le vittime, spiega la Dire (www.dire.it), anche un insegnante. Minnikhanov, ha riferito che al momento è stato arrestato come presunto responsabile un ex studente dell’istituto di 19 anni, Ilnaz Galyaviyev. Il ministro degli Interni della Repubblica locale, Artem Khokhorin, ha invece smentito le voci relative alla presenza di un secondo attentatore che sarebbe stato ucciso dalla polizia. Stando a Interfax, “un’operazione anti-terrorismo” è stata avviata nella zona.
ARRESTATO L’ATTENTATORE
Alcune delle vittime hanno perso la vita cercando di mettersi in salvo saltando dal terzo piano. Altre 16 persone sono ora ricoverate in ospedale. Le forze speciali sono entrate nell’istituto e hanno messo in sicurezza l’edificio. L’agenzia di stampa Tass aveva parlato di un secondo assalitore che sarebbe stato “eliminato”, ma è arrivata una smentita. L’incidente si è verificato al termine di una festa nazionale di 10 giorni, che ricorda la Giornata del lavoro e il 76° anniversario della vittoria della Russia sovietica sulla Germania nazista nella seconda guerra mondiale. Kazan, situata a circa 800 km da Mosca, conosciuta come “la terza capitale della Russia”, è una città di oltre 1,2 milioni di abitanti e la più grande nella regione prevalentemente musulmana del Tatarstan.
PUTIN ORDINA UNA STRETTA SULLE ARMI
Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha assegnato al capo della Guardia nazionale il compito di “elaborare con urgenza” nuove regole relative al possesso di armi da parte di civili dopo la sparatoria in una scuola di Kazan, nel sud del Paese. A riferirlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Stando al dirigente, Putin ha ordinato al capo della Guardia nazionale, Viktor Zolotov, di studiare “nuove regole rispetto al tipo di armi che possono circolare in ambienti civili e che possono essere acquistate”. Secondo l’agenzia di stampa Interfax, Peskov ha sottolineato che l’iniziativa del presidente è stata anche motivata “dal tipo di arma impiegata” dalla persona arrestata per la sparatoria di Kazan, rispetto alla quale però non sono stati forniti ulteriori dettagli. La tv nazionale Ntv ha pubblicato sul proprio profilo Twitter la foto del fucile che l’attentatore ha utilizzato durante l’attacco, spiegando che aveva ricevuto un permesso per il possesso lo scorso 28 aprile. Putin ha anche espresso le sue “profonde condoglianze ai parenti dei ragazzi” deceduti e ha augurato una “rapida guarigione agli studenti feriti”.