Recovery: 300 milioni per la valorizzazione di parchi e giardini storici. La novità del possibile riconoscimento della figura del “giardiniere d’arte”
Tra le eccellenze del nostro patrimonio culturale che saranno valorizzate dai fondi previsti dal Piano di rilancio e resilienza Next Generation Eu ci sono anche i parchi e giardini storici. L’intervento prevedrà l’investimento di 300 milioni di euro all’interno del capitolo da 2,7 miliardi destinati alla valorizzazione dei borghi, sicurezza sismica, patrimonio culturale, rurale e religioso.
Nel progetto messo in campo dal Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini – che ha ricordato come “ora più che mai la cultura ha un ruolo centrale nel costruire un’Europa che torna a crescere in maniera più giusta, verde e digitale” – c’è la rigenerazione di circa 110 siti. Il piano prevede il restauro e la valorizzazione oltreché l’integrazione del censimento già esistente e la conseguente digitalizzazione dei beni culturali che sono all’interno di parchi e giardini. Sarà, quindi, migliorata la fruizione degli spazi, realizzati interventi di restauro sulle componenti architettoniche e monumentali oltre che la messa in sicurezza di aree recintate, cancelli d’ingresso, sistemi di videosorveglianza di questi luoghi naturalistici dal grande valore storico.
Di particolare valore ed interesse, tra le altre iniziative, sarà poi lo sviluppo di quella che dovrà diventare una figura cardine della gestione futura dei parchi e dei giardini storici: il “giardiniere d’arte”. Si prevede, quindi, il futuro riconoscimento di una qualifica specifica per questa figura, che dovrà avere competenze specialistiche e interdisciplinari (storia del paesaggio, giardinaggio, fitopatologia, botanica, agronomia, ecc.), padroneggiando le tecniche, i materiali e le modalità di messa a dimora, cura, prevenzione e rigenerazione degli elementi vegetali di cui sono composti. Il “giardiniere d’arte” potrà, così, diventare un professionista che rafforzerà le capacità e le competenze nella gestione e manutenzione delle aree verdi di valore storico e culturale, supportando le amministrazioni locali nella gestione delle problematiche di conservazione di questi beni e colmando la mancanza di competenze specialistiche in questo ambito così importante e che ha rappresentato un’eccellenza nella nostra storia, conosciuto in tutto il mondo: il giardino all’italiana.