Al film Volevo Nascondermi sulla vita del pittore Antonio Ligabue i riconoscimenti per miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista. Delusione Laura Pausini
È ‘Volevo nascondermi‘ il grande vincitore della 66esima edizione dei David di Donatello. Il film che racconta la vita del pittore reietto Antonio Ligabue si è aggiudicato i riconoscimenti come miglior film, miglior regista con Giorgio Diritti e miglior attore protagonista con Elio Germano. Oltre alla miglior fotografia, scenografia e arredo, acconciatore e suono. “Un pensiero speciale va agli artisti che fanno fatica a riuscire e a quei clochard che incontriamo per strada che disegnano per avere due monete: quello era Antonio Ligabue, quindi ricordiamoci del valore di ogni uomo e difendiamolo in ogni modo“, ha detto il regista Diritti nel ricevere il riconoscimento più importante della serata. “Vorrei che questo film facesse pensare che noi nella pandemia ci siamo chiusi in casa, cosa avrebbe fatto Ligabue? Quanti ne sono arrivati ieri (di migranti, ndr) a Lampedusa, dentro a queste persone ci sono degli artisti migliori di noi. Cambiamo“, ha aggiunto Carlo Degli Esposti di Palomar, tra i produttori della pellicola. Elio Germano ha invece dedicato il suo premio “a tutti i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo. A tutti gli artisti, soprattutto a quelli dimenticati“.
SOPHIA LOREN MIGLIOR ATTRICE: “SENZA CINEMA NON POSSO VIVERE”
Alla due volte Premio Oscar Sophia Loren è andato invece il premio David di Donatello per la miglior attrice protagonista per il ruolo ne ‘La vita davanti a sé‘ di suo figlio Edoardo Ponti. “Ho ricevuto il mio primo David più di sessant’anni fa – ha ricordato la Loren -, ma oggi sembra la prima volta: l’emozione è la stessa e anche di più. Sono grata a mio figlio. Forse sarà il mio ultimo film, questo non lo so, ma dopo averne fatti tanti ho ancora voglia di farne uno. Io senza il cinema non posso vivere”, ha concluso sopraffatta dall’emozione.
MATILDA DE ANGELIS E FABRIZIO BENTIVOGLIO MIGLIORI ATTORI NON PROTAGONISTI
I premi per i migliori attori non protagonisti vanno a Fabrizio Bentivoglio e Matilda De Angelis, entrambi per il film ‘L’incredibile storia dell’Isola delle rose‘ di Sydney Sibilia. A Pietro Castellitto il riconoscimento per il miglior regista esordiente per il film ‘I predatori’, mentre il premio per la miglior sceneggiatura originale va a ‘Figli’ di Mattia Torre, scomparso nel 2019 a 47 anni, con il premio ritirato dalla figlia Emma. Miglior sceneggiatura non originale a ‘Lontano lontano’ di Marco Pettenello e Gianni Di Gregorio. ‘Miss Marx‘ si aggiudica invece i premi di miglior produttore, miglior costumista e miglior compositore. Solo un riconoscimento per ‘Hammamet‘ (miglior truccatore, con Pierfrancesco Favino nei panni di Bettino Craxi) e ‘Favolacce‘ (miglior montatore), che erano tra i favoriti rispettivamente con 14 e 13 candidature, alle spalle del solo ‘Volevo nascondermi’ (15).
ALTRA DELUSIONE PAUSINI, MIGLIOR CANZONE A CHECCO ZALONE
Nuova serata amara per Laura Pausini, che dopo aver sfiorato l’Oscar per la canzone ‘Io sì‘ presente nel film ‘La vita davanti a sé’, perde anche la corsa al David di Donatello: i membri della giuria hanno premiato ‘Immigrato‘ di Checco Zalone (nel film ‘Tolo tolo’) come miglior canzone. La Pausini si è anche esibita dal Teatro dell’Opera di Roma nel corso della cerimonia di consegna dei David presentata da Carlo Conti.
IL FILM SU TOTTI VINCE IL MIGLIOR DOC
Nella categoria miglior documentario, racconta la Dire (www.dire.it), vince ‘Mi chiamo Francesco Totti‘ di Alex Infascella, che ripercorre la vita e la carriera dell’ex capitano della Roma. Come film straniero viene scelto ‘1917‘ di Sam Mendes, mentre il David Giovani va a ‘18 regali‘ di Francesco Amato. Nel corso della serata sono stati assegnati anche i riconoscimenti speciali a Sandra Milo (David alla carriera), Diego Abatantuono e Monica Bellucci.