Il Covid arretra: verso un’Italia tutta in zona gialla


Meno contagi e più vaccinati, il Covid arretra: da lunedì Italia tutta in zona gialla con la nuova ordinanza, resta in bilico solo la Valle d’Aosta

Due giovani senza mascherina al ristorante a Roma di fronte al Colosseo

Da lunedì prossimo tutta l’Italia dovrebbe tornare in zona gialla. Rimane in bilico solo la Valle d’Aosta, che ha numeri da giallo ma potrebbe rimanere in zona arancione ancora una settimana. La decisone finale spetterà all’Istituto superiore di Sanità, dopo un confronto con i rappresentanti della Regione. Intanto il presidente della Valle d’Aosta, Erik Lavevaz, ha inviato una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza, chiedendo l’inserimento della regione in zona gialla.

Alla base della richiesta, spiega la Dire (www.dire.it), ci sono “l’indice Rt della Valle d’Aosta, che è sotto la soglia dell’1 da oltre un mese; l’incidenza dei nuovi casi positivi, che è intorno a 150 su 100.000 abitanti e gli indici ospedalieri che sono molto buoni”. Oggi il ministro Speranza, sulla base dei dati del monitoraggio settimanale sull’andamento dell’emergenza Covid, firmerà le ordinanze per i cambiamenti di colore delle regioni, che entreranno in vigore a partire da lunedì prossimo 17 maggio.

In calo RT e ricoveri

“Nel periodo compreso tra il 21 aprile e il 4 maggio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86 (range 0,74-0,94), in diminuzione rispetto alla settimana precedente (quando si attestava a 0,89 ndr), e sotto l’uno anche nel limite superiore”. È quanto emerge dalla bozza del monitoraggio settimanale sul Covid-19 dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute. “Questa settimana continua il calo nell’incidenza settimanale: 103 per 100.000 abitanti (03/05/2021-09/05/2021) vs 127 per 100.000 abitanti (26/04/2021-02/05/2021). La campagna vaccinale progredisce sempre più velocemente, ma l’incidenza resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il contenimento dei nuovi casi”.

PROSEGUE IL CALO DEI RICOVERI

La bozza del report segnala anche che “scende il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (3 Regioni/PPAA vs 5 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la soglia critica al 23% (la settimana scorsa era al 27% ndr), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 2.423 (04/05/2021) a 2.056 (11/05/2021). Per quanto riguarda i ricoveri ordinari, il monitoraggio settimanale riporta che “il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (24%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 18.176 (04/05/2021) a 14.937 (11/05/2021)”.

SOLO MOLISE E UMBRIA CON RT MAGGIORE DI 1

Nessuna Regione è classificata a rischio alto secondo il DM del 30 aprile 2020 per la terza settimana consecutiva. Quattro Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) mentre le altre Regioni/PPAA hanno una classificazione a rischio basso. Due Regioni (Molise e Umbria) hanno un Rt puntuale maggiore di uno, ma con il limite inferiore sotto l’uno. Tutte le Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno”. È quanto emerge dalla bozza del monitoraggio settimanale sul Covid-19 dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute.