Escalation di violenze in Medio Oriente: Israele bombarda e distrugge palazzo che ospita Al Jaazera e Associated Press. Per l’aviazione israeliana ospitava asset militari di Hamas
Il palazzo che a Gaza City ospitava le redazioni dell’agenzia di stampa americana Associated Press e dell’emittente panaraba Al Jazeera è crollato oggi dopo essere stato colpito da un raid dell’aviazione di Israele. Secondo fonti concordanti, l’edificio era stato evacuato prima del bombardamento a seguito di una comunicazione da parte delle forze di Tel Aviv. Nell’edificio si trovavano anche appartamenti e altri uffici.
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ISRAELE: “NELL’EDIFICIO C’ERANO ASSET MILITARI DI HAMAS”
Con un messaggio diffuso sui social le forze armate di Israele hanno confermato di aver effettuato il raid, facendo crollare il palazzo. La tesi di Tel Aviv è che nell’edificio si trovassero “asset militari” di Hamas, accusato di aver usato civili come “scudi umani”.
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BOMBARDATO CAMPO PROFUGHI, ONU: RISCHIO CRIMINI DI GUERRA
Le violenze in corso nel territorio di Israele e nella Striscia di Gaza possono costituire crimini di guerra: è il monito dell’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, rivolto dopo un bombardamento che ha causato la morte di almeno dieci persone in un campo profughi di Shati nella regione palestinese. In una dichiarazione diffusa da Ginevra, la dirigente ha rivolto un appello sia al governo di Tel Aviv che al partito palestinese Hamas. Bachelet ha menzionato “la crisi innescata nel quartiere di Sheikh Jarrah nella Gerusalemme est occupata dalle minacce di sgomberi forzati di famiglie palestinesi, la forte presenza di forze di sicurezza israeliane e la violenza presso la moschea di Al-Aqsa durante il Ramadan, la grave escalation di attacchi da e contro Gaza e la scioccante istigazione all’odio razziale e alla violenza in Israele”.
L’Alto commissario, spiega la Dire (www.dire.it), ha chiesto al governo di Tel Aviv di adottare misure per fermare gli scontri e le aggressioni tra gruppi di estrema destra e coloni, da una parte, e cittadini palestinesi di Israele, da un’altra. Nella dichiarazione si fa un riferimento specifico ai disordini e agli assassinii avvenuti nelle città di Lod, Giaffa, Ramle e Haifa. Denunciati poi mancati interventi della polizia a fronte di “aggressioni violente” a danni di palestinesi. Secondo fonti concordanti, nel raid israeliano che ha colpito il campo profughi nella notte sono morte dieci persone, tra le quali otto bambini. L’episodio si è verificato a Shati, abitato da circa 90.000 sfollati nel nord nella Striscia di Gaza. A perdere la vita dieci membri di una stessa famiglia, gli Abu Hatab.