Gengive che sanguinano: le possibili cause


Gengive che sanguinano: un disturbo diffuso, che può essere risolto con qualche accortezza, ma può anche indicare problematiche più importanti

Gengive che sanguinano: un disturbo diffuso, che può essere risolto con qualche accortezza, ma può anche indicare problematiche più importanti

Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di vedere del sangue mentre ci si lava i denti. Il sanguinamento gengivale è un disturbo diffuso, che può essere risolto con qualche accortezza, ma può anche indicare problematiche più importanti.

Approfondiamo l’argomento con i dentisti dei Centri Odontoiatrici Humanitas Medical Care.

Gengive che sanguinano: perché accade

Quando le gengive sono sane, hanno una colorazione rosea, e non sono mai rosse, gonfie o doloranti. Se il tessuto gengivale cambia, assumendo un colore rosso scuro, e diventa dolorante, è probabile che sia presente un’infiammazione, e che questa si manifesti con perdite di sangue dalle gengive.

Generalmente, l’accumulo di placca è una delle principali cause dell’infiammazione, e quindi del sanguinamento. La placca si accumula se l’igiene orale non è corretta: i batteri che la compongono, infatti, si depositano e stratificano sui denti e negli spazi interdentali e, se non rimossi, possono essere causa di irritazione e dolore.

Le patologie connesse al sanguinamento delle gengive sono:

  • gengivite (infiammazione delle gengive)
  • parodontite (infiammazione dei tessuti di sostegno dei denti, delle gengive, dell’osso alveolare e del cemento radicolare).

Il sanguinamento gengivale può essere indice anche di altre patologie, come ad esempio il diabete, ma possono manifestarsi anche a causa di cambiamenti ormonali (pillola anticoncezionale, gravidanza).

Sanguinamento gengivale: l’importanza di una corretta igiene orale

Innanzitutto, per lavarsi correttamente i denti non basta utilizzare lo spazzolino: l’igiene deve sempre essere accompagnata da filo interdentale e collutorio, in modo da pulire tutti i punti, anche quelli più “nascosti”.

Lo spazzolamento deve partire dalle gengive e lungo la superficie del dente, dall’alto verso il basso nell’arcata superiore, e dal basso verso l’altro nell’arcata inferiore. I movimenti non devono essere verticali, ma devono rotatori e concentrati per almeno 2-3 secondi su ciascun dente.

Lavare i denti correttamente dovrebbe impegnare almeno 2-3 minuti, e non bisogna tralasciare lo spazzolamento di gengive e la lingua: i batteri si depositano anche in quelle zone.

Denti disallineati, inoltre, potrebbero essere un problema per la pulizia: in caso di affollamento potrebbe essere difficile raggiungere alcune zone che, di conseguenza, accumulano placca.

L’importanza della visita dal dentista

Consultare il dentista è fondamentale: grazie a una visita, infatti, potrà identificare la causa del problema e prescrivere il trattamento più adeguato per risolvere il problema.