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Decreto sostegni bis: Draghi non lascia indietro nessuno

Il Governo Draghi ha depositato in commissione Bilancio del Senato un pacchetto di emendamenti alla Manovra: pronte anche le nuove regole sulle delocalizzazioni

Decreto sostegni bis, il premier Draghi: “L’Italia riapre senza lasciare indietro nessuno. Ci aspettiamo che la nostra economia abbia un rimbalzo già in questo trimestre”

Il decreto sostegni bis “è in parte diverso dal passato perché guarda al futuro, ad un Paese che riapre e non lascia indietro nessuno, assiste e aiuta”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa dopo l’approvazione del decreto sostegni bis.

Per la prima volta c’è un fondo per la ricerca di base, chiamato Fondo italiano per la scienza, che stanzia 50 milioni quest’anno e 150 milioni per ogni anno per gli anni a venire. E’ un investimento sul futuro”, aggiunge il premier come riferisce la Dire (www.dire.it).

“Per le imprese il miglioramento della situazione sanitaria e gli aiuti contenuti nel decreto, possano permettere alle imprese di guardare con ottimismo al futuro. L’edilizia sta ripartendo ora ci aspettiamo una ripartenza del turismo e della ristorazione“, spiega Draghi.

“Ci aspettiamo che la nostra economia abbia un rimbalzo già in questo trimestre. Le stime saranno riviste al rialzo“. Il premier sottolinea che “è presto per parlare di crescita sostenuta. Avremo bisogno dello sforzo del Pnrr. La convinzione degli economisti è che ci siano rimbalzi di prezzi temporanei”. Ma “la domanda è ancora bassa, i salari non hanno una dinamica che faccia pensare ad una inflazione”.

“Se la situazione pandemica continua a migliorare come vediamo attualmente, io mi auguro che non ci sarà bisogno di decreti di questo tipo nel corso di quest’anno. Il miglior sostegno è la riapertura“, aggiunge Draghi che, sull’ipotesi di patrimoniale, risponde: “Non ne abbiamo mai parlato. Questo non è il momento di prendere i soldi dei cittadini ma di darli. L’economia è ancora in fase di recessione”.

Negli interventi del Pnrr c’è molto per i giovani – continua il premier – sono ovunque nel Piano, oltre agli investimenti c’è una clausola di condizionalità per cui bisognerà privilegiare donne e giovani”.

“I prossimi mesi saranno complessi. Intanto ci sarà la fine del blocco ai licenziamenti già alla fine di giugno… richiederanno uno Stato presente“. Lo Stato deve aiutare “in queste trasformazioni strutturali che seguiranno nei mesi prossimi e probabilmente anche negli anni a venire”.

Il premier parla poi della gestione della pandemia: “Sono stati mesi di grandi cambiamenti nella campagna vaccinale, prima fra tutti la disponibilità dei vaccini ma anche per i successi logistici. Penso alla percentuale di dosi usate rispetto a quelle distribuite, che sono andate su, e all’aumento dei punti vaccinali”.

“Abbiamo dato una sterzata sulle classi di vaccinazione. Circa due mesi fa la fascia 70-79 era vaccinata per il 3,3%, ora siamo all’80%. E’ la terza corte anagrafica dopo gli over 90 e gli over 80″.

Grazie alla campagna di vaccinazione, “sono calati le terapie intensive, i ricoveri ordinari e anche i nuovi contagi. Quella di lunedì scorso è stata una decisione coraggiosa che ha regalato anche un mese di scuola in più in presenza. Ora l’invito è di continuare ad avere comportamenti responsabili con distanziamento e uso della mascherina”.

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