Passaggio di proprietà auto: come si fa e quali documenti servono


Il passaggio di proprietà è una procedura necessaria quando un veicolo passa da un proprietario ad un altro nell’ambito di una compravendita (nella maggior parte dei casi). Quando l’auto viene acquistata in concessionario, in genere è il venditore a farsi carico delle incombenze burocratiche; nel caso in cui, invece, il veicolo venga acquistato di seconda mano da un privato, è l’acquirente a dover effettuare tutta la procedura. Di seguito, vediamo qual è la documentazione necessaria e come procedere per effettuare correttamente l’intero iter previsto dalle norme di riferimento.

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Quali sono i documenti da presentare

Per effettuare correttamente il passaggio di proprietà di un veicolo, è necessario produrre la seguente documentazione:

  • istanza unificata, ossia un modulo standard per il rilascio del documento unico di circolazione:
  • la carta di circolazione; in caso di furto o smarrimento, come specifica il sito ufficiale dell’ACI, è sufficiente presentare la denuncia di furto o smarrimento;
  • il certificato di proprietà, in formato cartaceo o digitale; anche in tal caso, qualora il documento sia stato rubato o smarrito, può essere sostituito da una copia della denuncia di furto o smarrimento;
  • l’atto di vendita. Questo documento può essere prodotto e presentato in due diverse forme: dichiarazione unilaterale con firma autenticata, in bollo, del venditore oppure in forma di atto pubblico in copia conforme con allegata una fotocopia del codice fiscale dell’acquirente.

I documenti devono essere presentati dall’acquirente, oppure da un soggetto terzo delegato da quest’ultimo, presso uno STA (Sportello Telematico dell’Automobilista); nel caso in cui ad occuparsi della pratica sia un delegato, quest’ultimo deve sottoscrivere anche l’istanza unificata.

I costi da sostenere e dove effettuare i pagamenti

Oltre alla documentazione sopra elencata, la formalizzazione del passaggio di proprietà di un veicolo implica anche una serie di costi a carico dell’acquirente, legati all’espletamento dei passaggi burocratici. Nello specifico, le spese connesse a questa procedura sono:

  • IPT, ovvero l’Imposta Provinciale di Trascrizione; si tratta di un tributo esatto dalle Province e, pertanto, l’importo varia a seconda dell’ente di riferimento;
  • gli emolumenti ACI, che ammontano a 27,00 euro;
  • l’imposta di bollo, pari a 32,00 euro per l’istanza unificata e 16,00 euro;
  • i diritti DT, pari a 10,20 (ai quali vanno aggiunti i costi per il versamento postale);
  • l’imposta di bollo per l’autentica dell’atto se redatto in forma digitale presso uno STA.

I pagamenti possono essere effettuati presso un qualsiasi Sportello Telematico dell’Automobilista, utilizzando strumenti di pagamento digitali (bancomat e carte prepagate), che si trovano presso un’unità territoriale dell’ACI, una delle delegazioni dell’Automobile Club d’Italia oppure gli uffici locali della Motorizzazione Civile.

Ai costi sopra elencati potrebbe aggiungersene un altro: quello per la visura della targa del veicolo oggetto della compravendita. L’acquirente non è obbligato dalla legge ad effettuare una visura ma, a tutela dei propri interessi, è quantomeno consigliabile effettuare una ricerca presso gli archivi del PRA (il Pubblico Registro Automobilistico). Questa prassi, del tutto discrezionale, può essere molto utile nell’ambito delle trattative da privati in quanto consente al potenziale acquirente di verificare se sul veicolo che ha intenzione di acquistare vi siano gravami, ossia denunce di furto, fermi amministrativi e simili. La visura della targa e il rilascio del relativo documento di riepilogo può essere richiesto ad un portale specializzato come Ivisura, tenendo presente che i veicoli immatricolati prima del 1993 non sono registrati al PRA.

Infine, le spese per il passaggio di proprietà di un veicolo possono includere anche quelle di intermediazione, se l’acquirente si è rivolto ad un’agenzia di pratiche auto oppure ad uno STA dell’ACI. Le tariffe, in regime di libero mercato, dipendono dal soggetto al quale ci si è rivolti per l’erogazione del servizio.