Tre arnie saranno posizionate all’interno del giardino di Palazzo Schifanoia per l’analisi scientifica, la salvaguardia della biodiversità e la produzione di miele
Il giardino di Palazzo Schifanoia a Ferrara accoglierà arnie per l’analisi scientifica, la salvaguardia della biodiversità e la produzione di miele. Il progetto “Ferrara to bee” ha ricevuto il via libera della Giunta comunale, accogliendo l’iniziativa sviluppata dall’Università di Ferrara d’intesa con Giuseppe Zanini dell’Apicoltura d’Este. Tre sono le arnie che saranno posizionate in sicurezza all’interno del giardino, vicino al muro di cinta a diversi metri dall’ingresso principale, e saranno dotate di segnaletica che illustrerà il progetto e la distanza necessaria da mantenere. I nidi delle api, progettati per i contesti urbani, sono dotati di una ‘finestra’ che mostra l’attività interna di produzione del miele e di un ‘camino’ alto circa quattro metri per mantenere l’ingresso delle api lontano dai bambini e da eventuali atti vandalici. Il miele prodotto, spiega la Dire (www.dire.it), sarà periodicamente esaminato anche per valutare la presenza sul territorio di sostanze inquinanti.
Si tratta di un “progetto di apicoltura urbana– spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara, Alessandro Balboni– nasce con l’obiettivo di promuovere il valore delle api per la salvaguardia della biodiversità del nostro Pianeta e non solo. Le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul Pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. In tutto il mondo le api sono minacciate dall’inquinamento e dal cambiamento climatico, la loro tutela è dovere di tutti“. Da questo punto di vista, afferma l’assessore, “anche le piante della città sono un patrimonio prezioso di biodiversità, che può essere utilizzato per progetti di questo tipo”. In particolare, con le arnie a Palazzo Schifanoia “vogliamo valorizzare le api mellifere– spiega Balboni- realizzando un’idea innovativa e di forte tutela ambientale”. E il giardino del palazzo è “il luogo ideale per accogliere questi insetti”. Le api, inoltre, sono “forti bioindicatori di inquinamento– ricorda l’assessore- e, oltre a produrre ottimo miele, potranno quindi essere utili anche per fornirci preziose informazioni ed elementi a riguardo”. Soddisfatto il promotore dell’iniziativa. “È un atto che dimostra la grande sensibilità di questa amministrazione comunale per la nostra proposta rivolta a far conoscere la grande importanza delle api per la biodiversità e l’equilibrio degli ecosistemi”, commenta Zanini. Anche altre città italiane stanno portando avanti progetti di questo tipo come Roma, Cremona, Potenza, Bologna, Torino, Firenze e Latina.