A Sapporo, sull’isola di Hokkaido in Giappone, due meloni di qualità Yubari sono stati battuti all’asta per circa 20mila euro: ecco perché
Che in Giappone la frutta sia cara è un dato di fatto. Basti pensare che una mela può costare anche l’equivalente di circa 2 euro. Non considerata come alimento abituale, a differenza di quanto facciamo noi italiani, la frutta viene trattata come un dono da regalare per far bella figura. Tra la frutta più cara spicca senza dubbio il melone.
Basta pensare che di recente una coppia di meloni di qualità Yubari è stata battuta all’asta per circa 20mila euro.
I meloni d’oro
I due meloni “Yubari” sono stati venduti a Sapporo, sull’isola di Hokkaido, per una somma record di 2,7 milioni di yen (20.370 euro). La coppia è stata la prima dell’anno ad essere messa all’asta nel mercato all’ingrosso della città ed è stata acquistata da un’azienda locale di alimenti per l’infanzia, il cui presidente ha detto che sperava che l’acquisto diffondesse un po’ di buon umore.
“Anche se ci sono ancora molte notizie negative, spero che possano aiutare le persone a sorridere e superare la pandemia”, ha affermato ai microfoni della rete televisiva nipponica NHK.
Yubari è un melone Cantalupo coltivato sull’isola di Hokkaido e protetto da un’etichetta, un regalo molto popolare, come il buon vino.
La frutta in Giappone
I giapponesi hanno un culto della frutta di lusso. Nei reparti dei grandi magazzini dedicati o negozi specializzati, la frutta è esposta come un gioiello, protetta anche da una rete.
Spesso vendute singolarmente, mele, pere, pesche, uva presentano forme perfette, frutto di una produzione certosina. Anche nei supermercati di base, la frutta è ancora costosa: una sola mela può costare l’equivalente di 2 euro.
Eppure, osserva alla Dire Giovani (www.diregiovani.it) Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in Italia diciamo che la frutta è cara!