Concessa la certificazione CE a Biobeat, la piattaforma indossabile di monitoraggio remoto dei pazienti dotata di intelligenza artificiale
È stata concessa la certificazione CE alla piattaforma indossabile di monitoraggio remoto dei pazienti, dotata di intelligenza artificiale e sviluppata dalla compagnia med-tech israeliana Biobeat. Lanciata a livello globale all’inizio di quest’anno, consente il monitoraggio continuo dei segni vitali e l’identificazione del deterioramento delle condizioni di salute del paziente, sia in ambito domiciliare che ospedaliero.
L’approvazione comprende i dispositivi Biobeat per il polso e il torace, che utilizzano la fotopletismografia (PPG) riflettente non invasiva per monitorare automaticamente e continuamente 13 parametri vitali cardiopolmonari, come pressione sanguigna, frequenza del polso, frequenza respiratoria, saturazione di ossigeno nel sangue, temperatura, resistenza vascolare sistemica, volume sistolico e gittata cardiaca. Il monitor toracico consente anche di effettuare un elettrocardiogramma. In aggiunta la piattaforma offre funzionalità wireless, uno strumento di connettività ospedaliera e un’app mobile per l’uso domestico.
La PPG può richiedere solo pochi componenti optoelettronici: una sorgente luminosa per illuminare il tessuto (ad esempio la pelle) e un fotorilevatore per misurare le piccole variazioni nell’intensità della luce associate ai cambiamenti di perfusione. Viene spesso utilizzata in modo non invasivo e funziona utilizzando una radiazione elettromagnetica alla lunghezza d’onda del rosso o dell’infrarosso.
Dati e avvisi in tempo reale
Biobeat ha spiegato che le soluzioni wireless si connettono a un sistema di gestione dei pazienti basato sul cloud per fornire agli operatori sanitari dati e avvisi in tempo reale, consentendo l’identificazione precoce del deterioramento clinico del paziente. La piattaforma di gestione include un sistema di punteggio di allerta precoce che incorpora algoritmi avanzati basati sull’intelligenza artificiale, che analizzano i dati aggregati dei pazienti per identificare il deterioramento in modo più accurato e fornire analisi predittive, ha aggiunto la compagnia.
Benefici per medici e pazienti
Le tecnologie di monitoraggio remoto dei pazienti che consentono un’erogazione delle cure a domicilio comportano diversi vantaggi sia per il paziente che per il medico. I primi possono godere della comodità della propria abitazione, mentre i secondi possono evitare l’onere e i costi che derivano dalla gestione di una degenza ospedaliera.
Questi benefici sono diventati ancora più evidenti con il protrarsi della pandemia da Covid-19. La capacità delle unità ospedaliere si è ridotta come conseguenza della maggiore domanda, penalizzando i pazienti con problemi meno gravi che hanno avuto meno possibilità di accesso alle strutture sanitarie.
«Dato che gli ospedali continuano a confrontarsi con reparti Covid intasati e tassi di infezione in aumento, è fondamentale fornire al personale sanitario strumenti di monitoraggio dei pazienti affidabili e indossabili basati sull’intelligenza artificiale, che consentiranno di fornire cure di livello ospedaliero anche da remoto» ha affermato il Ceo di Biobeat Arik Ben Ishay. «In questo modo, i sanitari possono gestire meglio l’afflusso dei pazienti, ridurre le spese della struttura e, soprattutto, migliorare gli outcome dei malati».