Firenze: in 9 intossicati dal tonno di due ristoranti


Mangiano tonno in due ristoranti di Firenze: in nove all’ospedale. Stessi sintomi per tutti: nausea, vomito e svenimenti, scattano controlli della Asl

Mangiano tonno in due ristoranti di Firenze: in nove all’ospedale. Stessi sintomi per tutti: nausea, vomito e svenimenti, scattano controlli della Asl

In nove sono andati al pronto soccorso dopo aver mangiato del tonno in due ristoranti diversi di Firenze. Quattro persone si sono rivolte a Torregalli il primo giugno, altre quattro a Santa Maria Nuova per la festa della Repubblica. Infine ieri un’altra persona- che ha mangiato tonno in uno dei due ristoranti in questione- si è presentata al pronto soccorso con gli stessi sintomi dei casi precedenti: nausea, vomito ed episodi sincopali (perdita di conoscenza-svenimenti). Nove casi, già tutti dimessi, che prima hanno fatto scattare i controlli dell’Asl poi il blocco del lotto alimentare coinvolto.

I tecnici per la sanità pubblica veterinaria e la sicurezza alimentare “si sono recati sia nel primo che nel secondo ristorante per valutarne le condizioni igieniche, la conservazione del prodotto e la tracciabilità a monte. Inoltre sono stati acquisiti campioni di tonno” che sono stati “consegnati all’istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana per analisi chimiche e batteriologiche”, si spiega dall’Asl Toscana centro. Proseguendo le indagini i tecnici hanno fatto visita al centro di distribuzione di Firenze che ha rifornito i due ristoranti. Lì hanno determinato il “blocco sanitario di tutte le merci riferibili al lotto coinvolto”, con l’autorità competente che “sta procedendo ad applicare la prevista procedura di allerta alimentare anche confrontando i dati emersi dal sopralluogo nei ristoranti fiorentini”. Il centro antiveleni di Firenze ha inoltre informato di un caso simile in una persona che ha consumato tonno in un ristorante di Portoferraio.

“Al momento non si hanno ipotesi attendibili circa il contaminante che possa aver causato l’episodio in considerazione anche della atipicità della sintomatologia riportata dalle persone coinvolte”, si sottolinea in una nota riportata dalla Dire (www.dire.it).