Linguaggio dei segni, amazigh e assiro nei poster Onu


Tre nuove lingue per i poster Onu: saranno realizzati anche con il linguaggio dei segni, amazigh e assiro. Lo ha annunciato il relatore speciale per le minoranze de Varennes

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Una lingua dei segni, l’amazigh, ovvero la lingua parlata dalle popolazioni berbere del Nord Africa, e l’assiro. Sono le tre “prime volte” delle Nazioni Unite, che hanno deciso di annunciare il prossimo Forum regionale del Medio Oriente sulla prevenzione dei conflitti e la protezione dei diritti umani delle minoranze previsto per metà giugno con tre poster nelle tre lingue. Ad annunciarlo, sui suoi profili social, è stato Fernand de Varennes, relatore speciale dell’Onu per le questioni relative alle minoranze, che ha anche il mandato di occuparsi della diritti linguistici. La notizia è stata accolta con favore dagli attivisti, che a decine hanno rilanciato il post del funzionario dell’organismo internazionale.

L’amazigh, nome che i parlanti preferiscono si utilizzi rispetto a berbero, è uno degli idiomi ufficiali in Algeria e Marocco ed è parlato in almeno altri cinque Paesi del Maghreb e del Sahel. Il neo-aramaico assiro, stando al portale specialistico Ethnologue, è parlato da poco più di 200mila persone in una regione a cavallo tra Caucaso, Iran e Iraq, che è il bacino di origine dell’idioma, ma anche in diversi altri Paesi del mondo dove si è stabilita la diaspora assira.

La lingua dei segni, usata per comunicare dalle persone con disabilità uditiva come spiega la Dire (www.dire.it), cambia invece da Paese a Paese e De Varennes non ha specificato qual è quella utilizzata nel documento dell’Onu. La lingua dei segni italiana (Lis) è stata ufficialmente riconosciuta dal Parlamento italiano venerdì scorso, a 12 anni dalla ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che ne imponeva l’accettazione ufficiale.