Studio di fase 3 ha dimostrato che dupilumab riduce significativamente gli attacchi di asma grave e migliora la funzione polmonare nei bambini tra i 6 e gli 11 anni
I risultati di dettaglio di uno studio di fase 3 hanno dimostrato che dupilumab riduce significativamente gli attacchi di asma grave e migliora rapidamente la funzione polmonare nei bambini tra i 6 e gli 11 anni con asma da moderata a grave non controllata, con evidenza di infiammazione di tipo 2, entro le prime due settimane di trattamento. Dupilumab ha anche migliorato significativamente il controllo complessivo dei sintomi dell’asma e ha registrato una riduzione di ossido nitrico esalato frazionato (FeNO), un biomarcatore delle vie aeree dell’infiammazione di tipo 2 che gioca un ruolo importante nell’asma. Questi dati sono stati presentati al congresso internazionale dell’American Thoracic Society del 2021 (ATS 2021) e sono presenti nella sezione Breaking News: Clinic Trial Results in Pulmonary Medicine Scientific Symposium.
“I bambini che vivono con asma da moderata a grave non controllata presentano sintomi gravi e persistenti che possono avere un impatto su molti aspetti cruciali della loro vita tra cui il rendimento scolastico, il sonno e l’esercizio fisico” dice Leonard B. Bacharier, Professore di Pediatria e Direttore del Center for Pediatric Asthma Research, Monroe Carell Jr. Children’s Hospital al Vanderbilt University Medical Center di Nashville, Tennessee e ricercatore principale della sperimentazione.“I risultati dello studio dimostrano che dupilumab, in aggiunta alla terapia standard, è in grado di ridurre significativamente gli attacchi d’asma, migliorare rapidamente la funzione polmonare e il controllo dell’asma, il che è particolarmente importante per i bambini in un periodo particolarmente formativo della loro vita”.
L’asma è la malattia cronica più comune nei bambini. Negli Stati Uniti sono circa 75.000 i bambini tra i 6 e gli 11 anni che vivono con una forma da moderata a grave non controllata della malattia. Nonostante siano trattati con gli attuali corticosteroidi inalatori (ICS) e broncodilatatori, i bambini con asma da moderata a grave non controllata continuano a manifestare sintomi quali tosse, respiro sibilante e difficoltà respiratorie. Per questi bambini potrebbe essere necessario l’utilizzo di corticosteroidi sistemici che però possono comportare rischi significativi se usati a lungo termine. I bambini che hanno l’asma con sottostante infiammazione di tipo 2, che rappresenta la causa più comune di asma nei bambini, hanno maggiori probabilità di avere uno scarso controllo dell’asma, attacchi più frequenti e sintomi che interferiscono con le attività quotidiane.
Lo studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo VOYAGE, ha valutato l’efficacia e la sicurezza di dupilumab (100 mg o 200 mg ogni due settimane, in base al peso) in combinazione con la terapia standard dell’asma in 408 bambini con asma da moderata a grave non controllata. Due popolazioni pre-specificate con evidenza di infiammazione di tipo 2 sono state valutate per l’analisi primaria: 1) 259 pazienti con valori di eosinofili al basale (EOS ≥300 cellule / μl) e 2) 350 pazienti con FeNO ≥20 ppb o EOS basale ≥150 cellule/μl.
I risultati principali dello studio, che ha raggiunto l’endpoint primario e tutti gli endpoint secondari, sono stati annunciati a ottobre 2020.
Nei due gruppi di pazienti a cui è stato aggiunto dupilumab allo standard di cura, questi dati hanno mostrato, rispettivamente:
- Una sostanziale riduzione degli attacchi di asma grave, con una riduzione media del 65% (p<0,0001) in un anno rispetto al placebo (0,24 e 0,31 eventi all’anno per dupilumab vs. 0,67 e 0,75 per il placebo, rispettivamente).
- Un miglioramento della funzione polmonare osservata già dopo due settimane e sostenuta fino a 52 settimane, misurata dalla percentuale di FEV1 prevista (FEV1% predetta)
- A 12 settimane i pazienti che trattati con dupilumab hanno migliorato la loro funzione polmonare di 5,32 e 5,21 punti percentuali rispetto al placebo (p=0.0036 and p=0.0009, rispettivamente).
- Questa misura cerca di valutare il cambiamento della funzione polmonare di un paziente rispetto alla sua funzione polmonare prevista in base all’età, all’altezza, al sesso e all’etnia per tenere conto della crescita della capacità polmonare dei bambini nelle diverse fasi di sviluppo.
I nuovi dati VOYAGE presentati all’ATS
Nei pazienti trattati con dupilumab i risultati presentati per la prima volta alla conferenza internazionale dell’ATS hanno dimostrato:
- Un miglioramento significativo nel controllo dell’asma alla 24a settimana sulla base dei sintomi e dell’impatto della malattia riferiti dal paziente, misurati su una scala 0-6. In media, i pazienti trattati con dupilumab hanno migliorato i loro punteggi di 1,34 e 1,33 dal basale rispetto a 0,88 e 1,00 per il placebo (miglioramento medio di -0,46 e -0,33 per dupilumab vs. placebo, p<0,0001 e p=0,0001, rispettivamente). Il miglioramento dal basale nei pazienti trattati con dupilumab registrata è più del doppio della soglia clinicamente significativa di 0,5 punti sull’Asthma Control Questionnaire 7-interviewer Administered (ACQ-7-IA).
- Una riduzione significativa dei livelli medi di FeNO al di sotto della soglia per l’infiammazione di tipo 2, che è di 20 parti per miliardo (ppb). I pazienti trattati con dupilumab hanno registrato un miglioramento medio dei livelli di FeNO di -20,59 e -17,84 ppb rispetto al placebo dal basale alla settimana 12 (p<0.0001 per entrambi i valori).
I risultati relativi alla sicurezza dello studio sono stati generalmente coerenti con il profilo di sicurezza già noto di dupilumab in pazienti di età pari o superiore a 12 anni con asma da moderata a grave non controllata. I tassi complessivi di eventi avversi sono stati dell’83% per dupilumab e dell’80% per placebo. Gli eventi avversi più comunemente osservati con dupulimab rispetto al placebo comprendevano reazioni al punto di iniezione (18% per dupilumab, 13% per placebo), infezioni virali del tratto respiratorio superiore (12% per dupilumab, 10% per placebo) ed eosinofilia (6% per dupilumab, 1% per placebo).
La sicurezza e l’efficacia di dupilumab in questa popolazione pediatrica non sono state ancora del tutto valutate da nessuna autorità regolatoria.
Dupilumab è un anticorpo monoclonale completamente umano che inibisce l’interleuchina-4 (IL-4) e l’interleuchina-13 (IL-13) e non è un immunosoppressore. IL-4 e IL-13 sono i driver chiave, centrali nel processo di infiammazione di tipo 2 che svolge un ruolo importante nell’asma, nella rinosinusite cronica con poliposi nasale (CRSwNP), nella dermatite atopica e nell’esofagite eosinofila.