Vulvodinia: grazie alla testimonianza di Giorgia Soleri arriva alla Camera una proposta di legge per il riconoscimento della patologia da parte di SSN e Stato
E’ in casi come questo che la diffusione sui social di alcuni contenuti può rivelarsi preziosa. Partito dal profilo di Giorgia Soleri come racconto di un’esperienza personale, il tema della Vulvodinia è arrivato nei palazzi della politica.
Come fa sapere la stessa modella in un post su Instagram, “lo scorso 20 maggio è stata presentata in Camera dei Deputati una proposta di legge per il riconoscimento della vulvodinia da parte di SSN e Stato“. A discutere del tema è stata l’onorevole Lucia Scanu (M5S), che prima di iniziare il suo intervento ha ringraziato la Soleri a nome di tutte le donne.
“E’ un primo, piccolo passo. Ma è un passo – ha scritto l’influencer sul suo profilo come riferisce la Dire Giovani (www.diregiovani.it) – e chi, come me, vive nell’indifferenza e nell’abbandono sociale a cui ti condannano le malattie invisibili, conosce bene la difficoltà e il potere di questo passo. Nonostante il video inizi con le parole dell’Onorevole Lucia Scanu ‘Vorrei ringraziare a nome di tutte le donne la giovane modella Giorgia Soleri per aver raccontato la sua testimonianza’ so di dover essere io a ringraziare. Grazie a @cistite.info@vulvodinia.online@vulvodiniapuntoinfo_onlus per il prezioso contributo che da anni portano, online e offline, di divulgazione, sensibilizzazione e aiuto nei confronti di tutte quelle persone che brancolano nel buio in cerca di una diagnosi che dia un nome e una dignità alla sofferenza, e che si battono per il riconoscimento di una malattia tanto sconosciuta (ancora!) quanto invalidante ed economicamente debilitante. Sono stata una di quelle persone. Grazie a tutte le persone che hanno deciso di raccontare la propria esperienza con la vulvodinia e di fare del proprio dolore un punto di partenza per aiutare gli altri, dandosi e spendendosi senza ricevere nulla in cambio. Non vi taggo ma sapete, senza di voi non avrei una diagnosi. E grazie – last but not least – a tutte le persone che mi hanno ascoltata, compresa, che hanno lasciato una parola di supporto e hanno condiviso la mia testimonianza. ce la stiamo facendo”.
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