Dermatite atopica da moderata a grave: upadacitinib si è dimostrato più efficace dell’anticorpo monoclonale dupilumab nell’alleviare i sintomi della malattia
Nei pazienti affetti da dermatite atopica da moderata a grave, l’inibitore orale della Janus chinasi 1 upadacitinib si è dimostrato più efficace dell’anticorpo monoclonale dupilumab nell’alleviare i sintomi della malattia. È quanto emerge dai risultati dello studio Heads Up, presentati al congresso dell’International Society of Atopic Dermatitis (ISAD) 2021.
Nel 2017 dupilumab è stato il primo farmaco sistemico approvato dalla Fda per trattare la dermatite atopica, che fino ad allora poteva essere gestita unicamente con steroidi sistemici e altri farmaci immunosoppressori. È un anticorpo monoclonale somministrato per iniezione sottocutanea che si lega ai recettori dell’interleuchina (IL)-4 per bloccarne le vie di segnalazione coinvolte nella malattia. Attualmente è approvato per i pazienti di età pari o superiore a 6 anni con eczema da moderato a grave.
Upadacitinib è una piccola molecola che inibisce la Janus chinasi 1 (JAK1), che si ritiene che moduli più citochine coinvolte nella dermatite atopica, tra cui IL-4, IL-13, IL-31, IL-22 e la linfopoietina stromale timica. Altri due inibitori della JAK1, baricitinib e abrocitinib, sono in fase di studio come trattamenti sistemici per la patologia.
Nel 2019 upadacitinib ha ricevuto l’approvazione da Fda e Ema per il trattamento dell’artrite reumatoide alla dose di 15 mg somministrati per via orale una volta al giorno. La molecola è coinvolta in sperimentazioni di fase III per dermatite atopica, artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondiloartrite assiale, malattia di Crohn, colite ulcerosa, arterite a cellule giganti e arterite di Takayasu.
Il trial Heads Up
Si tratta di uno studio di fase III in cui 344 adulti con dermatite atopica da moderata a grave sono stati assegnati a ricevere dupilumab a una dose iniziale di 600 mg alla visita al basale, seguita da 300 mg a settimane alterne, mentre altri 348 soggetti sono stati trattati con upadacitinib 30 mg una volta al giorno.
Dopo 16 settimane un numero maggiore di pazienti sottoposti a upadacitinib ha riscontrato miglioramenti nelle diverse valutazioni previste nello studio, incluso il raggiungimento di almeno il 75% nella risposta EASI (Eczema Area and Severity Index, endpoint primario) e un miglioramento nella Worst Pruritus Numerical Rating Scale (NRS).
«I due farmaci si sono comportati in modo diverso anche nei tempi di insorgenza dell’effetto» ha detto nella sua presentazione Andrew Blauvelt, presidente dell’Oregon Medical Research Center di Portland. «Upadacitinib ha funzionato molto più velocemente di dupilumab: dopo 2 settimane avevano raggiunto l’EASI-75 rispettivamente il 44% e il 18% dei pazienti».
Gli effetti collaterali più comuni sono stati acne nel gruppo upadacitinib e congiuntivite nel gruppo dupilumab. Eventi avversi gravi si sono verificati nel 2,9% dei pazienti che hanno ricevuto upadacitinib e nell’1,2% di quelli trattati con dupilumab. Infezioni gravi sono state riportate raramente in entrambi i gruppi di trattamento: 1,1% con upadacitinib e 0,6% con dupilumab. Un paziente che assumeva upadacitinib è morto di broncopolmonite associata all’influenza A.
Le anomalie di laboratorio erano più elevate con upadacitinib, anche se nel complesso i tassi complessivi erano generalmente inferiori al 5%. Quando il farmaco è usato per trattare l’artrite reumatoide, per i pazienti devono è richiesto il monitoraggio delle analisi del sangue.
«Nella pratica clinica avranno spazio entrambi i farmaci, considerata la varietà di scenari clinici che i medici devono affrontare» ha aggiunto Blauvelt. «Ci saranno pazienti molto interessati ad assumere una compressa piuttosto che un’iniezione, a proprio agio con il monitoraggio del sangue richiesto per il follow-up e che preferiranno una terapia che funzioni velocemente per migliorare la loro condizione. Come ci saranno pazienti che vorranno evitare i potenziali effetti collaterali di upadacitinib e preferiranno dupilumab, che non richiede esami del sangue».
Un farmaco versatile
«Un vantaggio di upadacitinib che sta emergendo dagli studi è la sua versatilità» ha affermato Jonathan Silverberg, professore associato di dermatologia e direttore della ricerca clinica e dermatite da contatto presso la George Washington University. «Dal momento che probabilmente sarà disponibile sia in dosi da 15 mg che da 30 mg, ha un inizio rapido, non influisce sull’immunogenicità tanto quanto dupilumab e viene assunto una volta al giorno, potrebbe essere utilizzato in vari modi».
Inizialmente si può impiegare una dose bassa per evitare effetti collaterali che può essere eventualmente aumentata in caso di necessità. In alternativa si può usare da subito una dose elevata per controllare rapidamente i sintomi per poi passare alla dose inferiore per il mantenimento.
«Questo ci permette davvero di adattare la terapia alle esigenze individuali dei pazienti. È un concetto entusiasmante ma, ovviamente, dobbiamo tenere in considerazione il problema del rapporto rischio-beneficio» ha aggiunto.
Bibliografia
International Society of Atopic Dermatitis (ISAD) 2021 Annual Meeting: Abstract PT29. Presented April 19, 2021.