MAR è tornato con il nuovo singolo Foreste (Trident Music/Polydor): il brano è disponibile in streaming e digital download
Naufraghi in un mare di illusioni, viviamo ai limiti della realtà, come “cose” che camminano in mezzo agli alberi ignorando quanto ci sovrasta e noncuranti della meraviglia in cui siamo immersi. Dimentichiamo da dove veniamo, ci sentiamo invincibili e padroni di tutto quello che ci circonda, senza renderci conto che esistiamo solo grazie alle foreste che respirano i nostri scarti, fornendoci l’aria di cui vivere. È così che nel suo viaggio ai limiti del reale, Mar immagina l’uomo come in un gigantesco The Truman Show: uno spettacolo che gli alberi guardano affacciati dai loro terrazzi sparsi per il mondo, ospiti in casa loro e, si sa, come invitati lasciamo proprio a desiderare.
«Immagino gli alberi intendi a guardarci, un po’ come gli Ent del Signore degli Anelli, dall’alto di tutta la loro lunga storia e grande saggezza, e ridere dei nostri piccoli exploit da bambini arroganti e presuntuosi. Ci vedono nelle nostre guerre quotidiane, nella perenne ansia di non essere abbastanza e di voler superare tutti i limiti possibili, di essere i migliori, pena l’esclusione dal sistema.»
Quella che racconta Mar attraverso gli occhi personificati delle foreste è la lotta continua degli uomini, l’uno contro l’altro, ma soprattutto con sé stessi. Tutte energie inutilmente sprecate, che dovrebbero piuttosto essere impiegate per cercare un posto in cui godere della libertà e dire grazie alla terra, all’acqua e alla più piccola e fragile foglia.
Bio:
Mar è un narratore di vite e come un moderno Odisseo, perennemente in viaggio, mischia suoni e parole per raccontarci le storie che ha vissuto, quelle che avrebbe voluto avere il coraggio di vivere o che avrebbe voluto che altri vivessero. Ogni canzone è una sfumatura di Mar e di come legge le cose e persone. Mar è di origini latino-americane e ha imparato l’italiano cantando le sigle dei cartoni animati prima ancora di andare a scuola. Mar è tre semplici lettere, tre suoni che dall’aramaico all’inglese, sono carichi di tutta la sua contraddizione: da un lato il senso di giustizia ed equilibrio delle cose e dall’altra il modo tutto umano di rovinare spesso la perfezione delle cose.