Online su YouTube il videoclip di RUN RAN RUN, secondo estratto da “Anything”, il debut album della band marchigiana degli Hiroshi
RUN RAN RUN è il secondo singolo estratto da “Anything”, il primo album della band marchigiana HIROSHI. pubblicato lo scorso 11 Dicembre da Nufabric Records. Il video è stato realizzato dall’illustratore e fumettista Davide Bart. Salvemini.
Quello di Davide è un tratto molto caratteristico e psichedelico, che ben si sposa con il tiro psych-rock del brano. Un brano che, come affermano gli Hiroshi. «vuole descrivere il tumulto di essere qualcuno e agire in una maniera del tutto opposta, la lotta interiore generata dalla discrepanza fra la propria apparenza e il proprio essere».
RUN RAN RUN è il brano più energico dell’album. Ma è anche una canzone sulla difficoltà di riconoscere sé stessi nelle proprie azioni e nei propri pensieri. Strutturata come un dialogo fra una personalità lucida – interpretata dalla voce – e la sua caotica controparte, il subconscio, che si esprime attraverso i synth finali: la voce si domanda disperatamente cosa stia accadendo e perché, ottenendo come risposta nient’altro che rumore.
Così la band descrive la collaborazione con l’illustratore: «Per Run Ran Run volevamo realizzare il sogno di una vita: girare un videoclip in stile Takeshi’s Castle. Tutto è sfumato quando abbiamo capito che con i nostri mezzi non avremmo fatto altro che sfregiare l’immacolato ricordo di Concettina Wakamoto. La corsa e la velocità sono rimaste tali, mentre lo scenario si è trasformato in un arcade di robot e navicelle spaziali. Tramite la nostra etichetta, Nufabric Records, abbiamo chiesto a Bart di tradurre questo immaginario ironicamente schizofrenico in una storia in cui convivessero personaggi cyberpunk e ambientazioni vapor. Lui ha fatto il resto, sorprendendoci al primo take: non siamo quasi più in grado di dire se sia venuta prima la scrittura del brano o l’illustrazione del video».
Ecco come il regista descrive la storia narrata nel videoclip: «Il mondo è cambiato, la luce non è più la stessa. Una nube di pura astrazione assorbe ciò che prima era sole. Dove l’uomo vede la fine l’eroe trova il suo destino, in una corsa contro il tempo. Un’entità fatta di stelle e circuiti. Run Ran Run diventa così un inno a combattere, a diventare attori attivi del cambiamento. Noi non scapperemo, ma correremo verso ciò che ci attende».
Parlando invece della tecnica utilizzata per realizzare la clip, Davide Bart. Salvemini spiega: «Partendo dalla forma perfetta del cerchio, il glitch del video si trasforma in un pattern che porta lo spettatore in un’altra dimensione. Con il mix di tecniche di montaggio, dal passo 3 al linguaggio memetico delle gif animate, il videoclip si trasforma in un viaggio extracorporeo verso il ricordo. Film di robot, b-movie e anime giapponesi legati ad un’estetica contemporanea sporcata dal vapor wave, character design che trasformano i personaggi in giocattoli, fluidi nella forma e duri nei movimenti, con cui inscenare i temi più importanti della nostra vita».