L’estate degli Uffizi: dal 6 luglio la mostra di Giuseppe Penone. Prorogata al 16 gennaio l’esposizione su Leone X
L’arte contemporanea di Giuseppe Penone entra nell’estate degli Uffizi. Trenta opere dell’artista verranno esposte nella mostra Alberi In-Versi, fino al 3 ottobre, al primo piano, nelle sale Detti e del Camino, e al secondo piano della Galleria, con disegni, fotografie, incisioni, sculture e installazioni. L’esposizione si inserisce nell’ambito delle celebrazioni dantesche previste per il 2021. Lo stesso titolo allude al tema dell'”albero che vive della cima” nella Divina Commedia.
Nelle sale del museo fiorentino sarà possibile attraversare oltre 50 anni di attività di Penone, con opere inedite ma anche disegni preparatori e tele che caratterizzano la sua visione e segnano il passaggio tra la bidimensionalità e la funzione tattile del disegno, in un territorio di confine tra il mondo corporeo e quello concettuale, tra la materia e l’idea.
È stata prorogata nella sala delle Nicchie della Galleria Palatina di Palazzo Pitti, fino al 16 gennaio 2022, la mostra Raffaello e il ritorno del Papa Medici – restauri e scoperte, sullo stupefacente restauro del Ritratto di Leone X tra i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi, eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure.
CENNI BIOGRAFICI SU GIUSEPPE PENONE
Giuseppe Penone nasce a Garessio, vicino Cuneo, nel 1947; vive e lavora a Torino. Nel 1968 inizia l’attività espositiva ed entra a far parte del gruppo di artisti dell’Arte Povera. Nelle sue sculture e installazioni il processo di realizzazione è parte integrante dell’opera: sono le azioni compiute dall’artista in rapporto dialettico con quelle naturali che danno forma a una materia, di volta in volta diversa, svelandone gli aspetti fantastici. Nel 2007 rappresenta l’Italia alla 52/a Biennale di Venezia; nel 2013 espone nei giardini della Reggia di Versailles e nel 2014 nel Giardino di Boboli (Firenze) e al Madison Square Park (New York); gli sono dedicate mostre personali alla Whitechapel Gallery di Londra e al Kunstmuseum di Winterthur (2013), al Musée de Grenoble (2014), al Nasher Sculpture Center di Dallas e al Musée Cantonal des Beaux Arts di Losanna (2015), al MART di Rovereto e al Rijksmuseum di Amsterdam (2016), al Palazzo della Civiltà Italiana di Roma (2017), allo Yorkshire Sculpture Park di Wakefield (2019).