Perforazione profonda: come cambia con i progressi scientifici


perforazione profonda

L’articolo, pubblicato sulla rivista Energies, ripercorre, descrivendo e mettendo a confronto, tre recenti esperienze di perforazioni profonde incentrate sulla caratterizzazione delle risorse non convenzionali: la perforazione profonda dei Campi Flegrei Caldera in Italia (progetto CFDDP – Campi Flegrei Deep Drilling Project), del batolite in Cornovaglia nel sud ovest dell’Inghilterra (progetto UDDGP – United Downs Deep Geo-thermal Power) e del bacino sedimentario di Williston nella provincia del Saskatchewan in Canada (progetto DEEP Earth Energy Production – DEEP Earth Energy Production).

Renato Somma, ricercatore dell’Ingv e associato alla ricerca presso il Cnr-Iriss, afferma “gli aspetti principali di ogni progetto sono descritti in dettaglio (geologia, tecnologia di perforazione, raccolta ed elaborazione dati, strategie di comunicazione) e confrontati per discutere le sfide incontrate nei tre siti di perforazione considerati, tra cui un progetto di perforazione scientifica (CFDDP) e due industriali (UDDGP e DEEP)”.

Il CFDDP, nella prima fase del pozzo pilota, pur non raggiungendo gli obiettivi dei fluidi supercritici profondi, ha mostrato gradienti termici estremamente elevati e molto rari anche a basse profondità.

Anche se ogni progetto ha la sua storia, così come il contesto sociale ed economico, le lezioni apprese in ogni sito di perforazione possono essere utilizzate per facilitare ulteriormente lo sviluppo dell’energia geotermica a scala globale, nazionale e regionale.

Le attività condotte in questi tre progetti evidenziano l’importanza di una corretta comunicazione e della creazione di programmi di divulgazione. In Italia, l’esperienza del CFDDP dimostra che le incomprensioni sugli aspetti tecnici possono arrivare a fermare un progetto di ricerca. La lezione appresa dalla perforazione del pozzo pilota poco profondo è che una migliore comunicazione tra il mondo accademico, i politici, le parti interessate e le comunità è necessaria per poter avviare la seconda fase del progetto, il cui obiettivo è la realizzazione di un pozzo profondo 3500 m, che mira a raggiungere i fluidi supercritici all’interno della caldera. Al contrario, nel Regno Unito, il programma di sensibilizzazione è stato stabilito un anno prima dell’inizio della perforazione, e l’approccio graduale adottato ha contribuito a costruire la fiducia nel progetto, portandolo ad una maggiore accettazione.

“I proponenti di progetti di geotermia profonda, così come di qualsiasi altro impianto di generazione di energia, hanno la responsabilità di condividere chiaramente le informazioni  relative alle scelte tecnico-scientifiche dei loro progetti, indicando i potenziali impatti ambientali e le loro misure di mitigazione, le opportunità di impiego ed i benefici della generazione di energia da fonti rinnovabili “ afferma Daniela Blessent , Prof. nel Dipartimento di Ingegneria Ambientale di Medellin (Colombia).

“Il confronto tra le diverse fonti di energia, la divulgazione di argomenti scientifici e tecnici di base e la promozione della coscienza pubblica del nostro bisogno e consumo di energia sono aspetti importanti che dovrebbero essere inclusi nei programmi di sensibilizzazione della comunità. Tuttavia, gli ostacoli che si possono incontrare con l’opposizione delle comunità locali sono specifici del sito, oltre ad essere legati al contesto economico, sociale e politico di ogni paese. Considerando i tre siti qui analizzati, la densità della popolazione è molto diversa, il che può spiegare le reazioni delle comunità locali ad ogni progetto” conclude Renato Somma.

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