Tante cause per la scomparsa della biodiversità


Dal disboscamento alla caccia, dai cambiamenti climatici alle specie aliene ecco perché la biodiversità sta scomparendo in tutta l’Europa

Biodiversità in Italia, allarme del WWF: oltre la metà delle specie e l'89% degli habitat protetti dalla sono Direttive UE in cattivo stato

La biodiversità – la varietà di specie animali e vegetali del nostro pianeta – sta scomparendo a un ritmo allarmante negli ultimi anni, principalmente a causa di attività umane come le modifiche nell’utilizzo del suolo, l’inquinamento e il cambiamento climatico.

A seguito degli appelli del Parlamento del gennaio 2020, la Commissione europea ha presentato la nuova strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030, per affrontare le principali cause di perdita di biodiversità e stabilire obiettivi giuridicamente vincolanti.

Nel giugno 2021, durante la sessione Plenaria, il Parlamento ha adottato la sua posizione sulla “Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030: riportare la natura nella nostra vita” assicurare che entro il 2050 tutti gli ecosistemi del mondo siano ripristinati, resilienti e adeguatamente protetti.

Giovedì 16 gennaio, il Parlamento ha chiesto obiettivi legalmente vincolanti per arrestare la perdita di biodiversità – da concordare durante la conferenza delle Nazioni Unite per la biodiversità COP15, il prossimo ottobre in Cina.

La conferenza riunisce le parti della Convenzione ONU per la biodiversità del 1993 per decidere la strategia dal 2020 in avanti. Il Parlamento auspica che l’Unione europea assuma un ruolo guida garantendo che il 30% del territorio UE sarà costituito da aree naturali entro il 2030, e tenendo conto della biodiversità in tutte le politiche UE.

Cos’è la biodiversità?

La biodiversità viene tradizionalmente definita come la varietà di tutte le forme di vita presenti sulla Terra. Essa comprende il numero di specie, le loro variazioni genetiche e l’interazione di queste forme viventi all’interno di ecosistemi complessi. In una relazione ONU pubblicata nel 2019, gli scienziati hanno lanciato l’allarme di estinzione per un milione di specie (su un totale stimato di 8 milioni), molte delle quali rischiano di scomparire nel giro di pochi decenni. Alcuni ricercatori ritengono addirittura che stiamo attraversando la sesta estinzione di massa nella storia del pianeta Terra.

Le precedenti estinzioni di massa hanno eliminato tra il 60 e il 95% di tutte le specie. Servono milioni di anni affinché gli ecosistemi guariscano da eventi di simile portata.

Scopri di più sulle specie minacciate in Europa

Perché la biodiversità è importante?

Gli ecosistemi in salute ci forniscono cose essenziali che noi diamo per scontate. Le piante convertono energia dal sole rendendola disponibile ad altre forme di vita. I batteri e altri organismi viventi scompongono la materia organica in nutrienti che forniscono alle piante un terreno sano in cui crescere.

Gli impollinatori sono essenziali per la riproduzione delle piante, garantendo a noi la produzione di cibo. Piante e oceani agiscono come principali pozzi di assorbimento delle emissioni di anidride carbonica. Anche il ciclo dell’acqua si basa fortemente sugli organismi viventi.

In breve, la biodiversità ci assicura aria pulita, acqua potabile, terreni di buona qualità e l’impollinazione delle coltivazioni. Ci aiuta a contrastare il cambiamento climatico, ad adattarci a esso, e riduce l’impatto dei pericoli naturali. Poiché gli organismi viventi interagiscono in ecosistemi dinamici, la scomparsa di una specie può avere un impatto di vasta portata sulla catena alimentare.

Non possiamo conoscere di preciso quali sarebbero le conseguenze delle estinzioni di massa per gli esseri umani, ma sappiamo che al momento è la varietà della natura a consentirci di vivere e prosperare.

Quali misure propone il Parlamento europeo?

Gli eurodeputati hanno accolto con favore il fatto che l’UE si sia impegnata a proteggere almeno il 30% sia delle zone terrestri europee (foreste, zone umide, torbiere, praterie ed ecosistemi costieri) che di quelle marine, oltre a preservare il 10% almeno di oceani e territori dell’UE fra cui le foreste primarie e gli altri ecosistemi ricchi di carbonio.

I membri del Parlamento hanno ribadito inoltre l’importanza che tali obiettivi siano vincolanti sia a livello europeo che a livello nazionale, attraverso una collaborazione integrata fra autorità locali e regionali.

Il Parlamento ha infine giustificato la necessità di una revisione urgente dell’iniziativa dell’UE sugli impollinatori, motivandola col fatto che il calo degli impollinatori non rappresenti solo una perdita di biodiversità, ma anche una minaccia per la sicurezza alimentare.