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Tumore della cervice: chemioradioterapia miglior cura possibile

Nelle pazienti con tumore della cervice uterina PD-L1-positivo, ricorrente o metastatico, l'aggiunta di anlotinib a sintilimab si è dimostrata efficace

Uno studio conferma che la chemioradioterapia da sola è attualmente il miglior trattamento possibile per le donne con tumore della cervice

Nelle pazienti con tumore della cervice uterina localmente avanzato, la chemioterapia adiuvante somministrata dopo il trattamento chemioradioterapico standard non migliora la sopravvivenza a 5 anni, sia intesa come sopravvivenza globale (OS) sia intesa come sopravvivenza libera da progressione (PFS) ed è inoltre associata a maggiori effetti collaterali per le pazienti. È quanto emerge dai risultati dello studio  randomizzato di fase 3 OUTBACK, presentati all’ultimo congresso virtuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO).

«Lo studio conferma che la chemioradioterapia da sola è attualmente il miglior trattamento possibile per le donne con cancro della cervice localmente avanzato. Con la chemioterapia adiuvante non solo non si ottiene alcun beneficio, ma aumentano anche gli effetti collaterali gravi» ha dichiarato l’autrice principale del trial, Linda R. Mileshkin, del Peter McCallum Cancer Centre di Melbourne.

«Questo studio fornisce una chiara evidenza che l’aggiunta di una chemioterapia dopo il trattamento chemioradioterapico non aumenta la sopravvivenza. I risultati dello studio inducono fin da ora a cambiare la pratica clinica, mostrando che questo approccio non andrebbe utilizzato per trattare il tumore alla cervice localmente avanzato. Ora possiamo risparmiare alle nostre pazienti gli effetti collaterali e le tossicità derivanti dalla chemioterapia aggiuntiva», ha commentato Lori J. Pierce, presidentessa dell’ASCO..

I presupposti dello studio
Il carcinoma della cervice uterina è la causa di morte per cancro più comune nelle donne in tutto il mondo.

Il trattamento standard per il tumore del collo dell’utero localmente avanzato comprende una chemioterapia a base di cisplatino combinata con la radioterapia. Tuttavia, una percentuale significativa di pazienti sviluppa recidive e muore perché sviluppa metastasi a distanza.

Poiché il trattamento a base di carboplatino e paclitaxel, successivo alla chemioradioterapia, è efficace come terapia iniziale nei setting metastatico e recidivato ed è utilizzato con successo come terapia adiuvante per altri tipi di tumori, alcuni oncologi trattano abitualmente le donne con tumore della cervice localmente avanzato con questo regime terapeutico. Tuttavia, fino ad ora, non esistevano dati provenienti da un ampio studio di fase 3 che potessero confermare o confutare la validità dell’aggiunta della chemioterapia in questo contesto.

Lo studio OUTBACK
Lo studio OUTBACK è un trial internazionale del Gynecologic Cancer InterGroup (GCIG) i cui centri partecipanti sono situati in Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Arabia Saudita, Canada, Cina e Singapore.

Le donne arruolate nello studio avevano una diagnosi di tumore della cervice uterina localmente avanzato (stadio IB1 e linfonodi positivi, IB2, II, IIIB o IVA della classificazione FIGO 2008),idoneo a un trattamento chemioradioterapico con intento curativo.
Le pazienti sono state assegnate al trattamento con la chemioradioterapia standard a base di cisplatino (braccio di controllo) o alla chemioradioterapia standard con cisplatino seguita da una chemioterapia adiuvante (braccio ACT) con 4 cicli di carboplatino e paclitaxel, dopo la stratificazione in base a stato linfonodale, sito di partecipazione, stadio FIGO, età e radioterapia programmata a campo esteso.

L’endpoint primario era l’OS a 5 anni, mentre gli endpoint secondari includevano la PFS, gli eventi avversi e la modalità di recidiva del tumore.

La dimensione del campione target di 900 pazienti ha fornito l’80% di potenza con il 95% di confidenza per rilevare un miglioramento dell’OS a 5 anni dal 72% (braccio di controllo) all’80% nel braccio sperimentale, con un over-accrual in grado di compensare la mancanza di compliance nel braccio ACT e il mancato follow-up. Delle 926 donne reclutate da aprile 2011 a giugno 2017, sono risultate idonee e sono state incluse nell’analisi primaria 919,di cui 463 assegnate al braccio sperimentale e 456 al braccio di controllo. Delle pazienti assegnate al braccio sperimentale, il trattamento ACT è stato iniziato in 361 di esse (78%).
Il follow-up mediano è stato di 60 mesi (IQR 45-65).

Endpoint non raggiunti
L’OS a 5 anni è risultata comparabile nei due bracci: 72% nel braccio sottoposto all’ACT contro il 71% nel braccio di controllo, con un hazard ratio (HR) per l’OS pari a 0,91, (IC al 95% da 0,70 a 1,18; P=0,91).

Anche la PFS valutata a 5 anni non ha fatto registrare differenze significative tra i due gruppi: 63% nel braccio sperimentale contro 61% nel braccio di controllo, con un HR pari a 0,87 (IC al 95% da 0,70 a 1,08; P=0,61).

I pattern di recidiva della malattia sono risultati simili nei due bracci di trattamento.

Chemio adiuvante aggiunge tossicità
Gli eventi avversi di grado 3-5 insorti entro un anno dalla randomizzazione sono stati più frequenti nel braccio sperimentale rispetto al braccio di controllo: 81% contro ì 62%.

Invece, gli eventi avversi insorti oltre un anno dalla randomizzazione non hanno mostrato differenze fra i due gruppi di trattamento,

In conclusione
In conclusione, per le donne con cancro della cervice uterina localmente avanzato la chemioterapia adiuvante somministrata dopo la chemioradioterapia standard a base di cisplatino non ha dimostrato di apportare miglioramenti né di OS né di PFS.
I risultati dello studio, che erano molto attesi, confermano dunque che l’attuale trattamento standard, la chemioradioterapia, è attualmente il migliore possibile.

I ricercatori, tuttavia, procederanno con analisi aggiuntive per rispondere ad alcune questioni secondarie, tra cui, per esempio, quale sia l’impatto della chemioradioterapia standard, con  o senza chemioterapia aggiuntiva, sulla salute psicosessuale delle donne con carcinoma della cervice uterina avanzato.

Bibliografia
L.R. Mileshkin, et al. Adjuvant chemotherapy following chemoradiation as primary treatment for locally advanced cervical cancer compared to chemoradiation alone: The randomized phase 3 OUTBACK Trial (ANZGOG 0902, RTOG 1174, NRG 0274) ASCO 2021; abstract LBA3. 

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