L’età di voto per eleggere i senatori alle elezioni politiche passa dai 25 ai 18 anni: dalle prossime meno parlamentari ma più elettori
Una svolta storica per il Senato della Repubblica. Dalle prossime elezioni saranno meno rappresentanti – i senatori passeranno da 315 a 200 con la riforma del taglio dei parlamentari – ma più elettori. L’aula di Palazzo Madama ha approvato infatti il ddl costituzionale per abbassare l’età di voto per il Senato da 25 a 18 anni. I si’ sono stati 178, i no 15, gli astenuti 30. Ottenuto il sì dell’Aula di Palazzo Madama con maggioranza assoluta, ma non avendo ottenuto i due terzi dei voti nell’ultimo passaggio alla Camera del 9 giugno scorso, si dovranno attendere tre mesi prima della promulgazione per lasciare spazio all’eventualità di un referendum confermativo. Il testo, molto breve, modifica l’articolo 58 della Costituzione in materia di elettorato per l’elezione del Senato della Repubblica e recita: “Al primo comma dell’articolo 58 della Costituzione, le parole: ‘dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età’ sono soppresse”.
Il commento di Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali a Montecitorio e primo firmatario della proposta di legge costituzionale per il voto ai 18enni al Senato, in un video con l’Agenzia Dire, fatto poco prima del voto a Palazzo Madama: “Oggi il Senato approva in via definitiva una riforma importante che darà la possibilità a circa 4 milioni di giovani di poter eleggere i propri senatori”.