Euro2020, l’Italia vince ai rigori a Wembley contro l’Inghilterra: siamo campioni d’Europa. Da Milano a Palermo, esplode la festa nelle piazze
Italia campione d’Europa. Battuta l’Inghilterra ai rigori nella finale di Wembley di Euro2020. Si tratta del ritorno alla vittoria dopo oltre 50 anni: l’ultimo successo risaliva al 1968.
Gli Azzurri hanno trionfato 4-3 dopo i calci di rigore: i 90 minuti regolamentari e i due tempi supplementari si erano conclusi sull’1 a 1. “Siamo stati bravi”, le prime parole di Roberto Mancini, ct della Nazionale italiana.
DONNARUMMA PARA DUE RIGORI E GLI AZZURRI TRIONFANO
Quando il rigore dello specialista Jorginho ha preso il palo, l’urlo di milioni di italiani è rimasto strozzato in gola. Ma il destino non aveva fatto i conti con le manone del gigante Gigio Donnarumma, che si è caricato sulle spalle un Paese intero e ha respinto anche il rigore, decisivo, di Saka, dopo aver fermato il tiro dagli 11 metri di Rashford. Cinquantatré anni dopo, il titolo europeo per Nazioni torna in Italia. Un titolo meritato, un titolo sudato, un titolo fatto di gioco, risultati (l’Italia non ha mai perso), in cui la mano di Roberto Mancini ha pesato enormemente. Questa squadra 4 anni fa non riusciva neanche a qualificarsi ai Mondiali, oggi festeggia il titolo europeo dopo oltre 50 anni.
Lo fa dopo aver chiuso un Europeo in cui ha subito appena 3 reti, in cui è sempre stata propositiva, imponendo il proprio gioco a chiunque, che fosse la Turchia, il Belgio numero uno del ranking, la Spagna o l’Inghilterra finalista dell’Europeo. Per l’ultimo atto di questo trionfale Europeo, Mancini sceglie di confermare l’11 iniziale che ha eliminato in semifinale la Spagna, con Ciro Immobile a guidare l’attacco azzurro. Dall’altra parte l’Inghilterra, costretta a fare a meno di Foden, punta su Trippier al posto di Saka.
Nella bolgia di Wembley, è l’Inghilterra a commettere il primo errore, con Maguire che regala un corner all’Italia al 1′ per un retropassaggio sbagliato. Ma se l’errore inglese sembrava essere beneaugurante per l’Italia, nella realtà dei fatti non è così. Proprio Trippier, infatti, imbeccato da Kane, trova sulla sinistra dell’attacco inglese, in area azzurra, Shaw che calcia al volo e fa 1-0, trovando sguarnita la difesa italiana. Dopo un Europeo giocato alla perfezione, prima disattenzione dei difensori italiani.
L’Italia ci mette qualche minuto a riprendersi, ma poi con il passare del tempo acquista sicurezza e padronanza del campo, pur faticando a rendersi pericolosa. L’Inghilterra, infatti, lascia giocare gli azzurri, difendendo solo a ridosso della propria area e lasciando agli uomini di Mancini libertà di manovra. L’Italia prova a fare la partita, l’Inghilterra replica con il contropiede micidiale, affidato a Trippier, Kane e Sterling. Ogni volta che l’Inghilterra affonda, è un pericolo per l’Italia che, di contro, sembra soffrire come non mai in difesa. In una partita così, serve la giocata di un singolo per sbloccarla. E allora Chiesa, al 34′ si costruisce un’occasione: vince il duello con Rice, la sua conclusione va fuori di poco. Al 36′ invitante pallone di Shaw dalla sinistra, Emerson libera. Al 1′ di recupero doppia conclusione azzurra: prima Immobile, respinta dalla difesa inglese, poi Verratti, tiro debole tra le braccia del portiere Pickford e l’Inghilterra resta avanti. Nel secondo tempo, in apertura, il marchio di fabbrica di Sterling: serpentina in area, va a terra, accentuando però la caduta. Nulla di fatto. Al 17′ ancora Chiesa pericoloso. L’attaccante azzurro, come nel primo tempo, si mette in proprio, il suo destro è respinto da Pickford, che si distende alla sua sinistra per respingere. Al 19′ colpo di testa senza grandi pretese di Stones, deviazione di Donnarumma e palla in corner. Al 22′, il meritato pari dell’Italia. Azione confusa in area dell’Inghilterra: su pallone in area inglese, Chiellini va a terra, Verratti di testa prende il palo, ma sul pallone vagante si lancia Bonucci che fa 1-1.
Al 27′ un bel pallone di Bonucci per vie centrali arriva a Berardi, nel frattempo subentrato a Immobile: tiro al volo e palla fuori. Nel gioco dei cambi, Mancini rivoluziona l’Italia, puntando prima sul ‘falso nueve’ e poi rimettendo una punta centrale, Andrea Belotti, che fa a sportellate con gli inglesi. A interrompere il monologo azzurro, per un attimo, un imprendibile invasore di campo, inseguito a stento da diversi stewart prima di essere placcato. Si va ai supplementari, dove le uniche emozioni sono soltanto nel primo tempo, con una incursione di Sterling, fermato da un monumentale Chiellini, e una di Emerson, il cui pallone è respinto da Pickford. Ai calci di rigore, questa volta non è Jorginho ad essere decisivo. L’errore di Belotti è pareggiato dal palo di Rashford, entrato appositamente per calciare il rigore. E poi alla fine ci ha pensato Gigio Donnarumma, premiato come migliore giocatore del torneo: Sancho e poi Saka sul dischetto sono solo una formalità per il portierone azzurro. I festeggiamenti possono iniziare. Il calcio, anzi, la Coppa è tornata a casa, in quella degli italiani, però.
LA FESTA NELLE PIAZZE
Un cartello con la scritta ‘Elisabetta non mi inchino’. O ‘l’inglese’ “It’s coming home” trasformato nel nostro “It’s coming Rome”. Immagini e canti da piazza del Popolo. Come anche ai Fori Imperiali. E nella Capitale le strade, a cominciare dal Lungotevere, sono diventate un carosello di auto e bandiere tricolore per la vittoria degli Europei dell’Italia di Roberto Mancini. Con le persone a fare i cori anche dai balconi. Ma è la festa di tutte le piazze d’Italia, 15 anni dopo i Mondiali del 2006. Nelle aree di ritrovo di Milano, ma anche a Venezia, Palermo o Cagliari. A Napoli, infine, hanno risuonato le sirene delle navi in porto. E’ “una gioia spettacolare”, “il giusto coronamento di un’avventura eccezionale” per i tifosi di tutto il Paese.
I clacson delle auto, le bandiere che sventolano, i cori. Sono le immagini e i suoni della festa in tutta Italia per la vittoria degli azzurri agli Europei. I tifosi cantano e ballano da Trieste in giù, passando per Bologna, Riccione, Firenze, Roma, Cagliari e fino a Palermo. Caroselli di macchine, milioni di persone con il tricolore in mano. E dalla Capitale, dove come ovunque l’entusiasmo è alle stelle, in tanti sono pronti a spostarsi a Fiumicino, direzione aeroporto dove tra qualche ora sono attesi gli azzurri di Roberto Mancini di rientro da Londra.
Nel pomeriggio poi, al Quirinale, il ringraziamento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà simbolicamente quello di tutti gli italiani.