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Uganda: dopo la tassa sui social arriva quella su Internet

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In Uganda dopo la tassa sui social media arriva quella per Internet: con il nuovo anno fiscale sono arrivate nuove imposte

Con il nuovo anno fiscale, in Uganda sono entrate in vigore una serie di nuove tasse. Tra le più discusse c’è quella sulle telecomunicazioni, che cancella e supera la precedente Over the Top Tax (Ott) sull’utilizzo dei social media, da 200 scellini ugandesi al giorno, 4,7 centesimi di euro, la cui introduzione, nel 2018, aveva scatenato un’ondata di proteste.

I cittadini ugandesi pagheranno un’imposta del 12% sull’utilizzo della rete internet e dei cosiddetti “servizi di valore aggiunto”, tutte quelle operazioni cioè che esulano da chiamate e invio di fax. Stando al ministro per la Pianificazione, Amos Lugoloobi, che ha presentato il budget nazionale per l’anno 2021/2022, la tassa non verrà applicata sui dati utilizzati per usufruire di servizi sanitari o legati all’istruzione.

Oltre alle proteste, che nel 2018 furono guidate da Bobi Wine, ex star hip-hop poi candidato alle presidenzialia motivare la rimozione dell’Ott e la sua sostituzione con una nuova tassa sono stati i bassi ricavi permessi dall’imposta, che ha permesso di incassare solo 49,5 dei 284 miliardi di scellini previsti dal governo12 milioni di euro invece di 67. Per aggirare l’imposta, infatti, molti utenti ugandesi infatti hanno iniziato a usufruire di reti virtuali private (Vpn).

Tra le tasse introdotte dal governo del presidente Yoweri Museveni, spiega la Dire (www.dire.it), ce n’è anche una sul carburante, che sarà più caro di 100 scellini a litro, 23 centesimi di euro, e che nelle intenzioni del governo dovrebbe portare allo Stato 196 miliardi di scellini, circa 460 milioni di euro.

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