Una nuova Ong nel Mediterraneo per soccorrere i migranti: pronta a salpare ResQ People, la nuova nave di ricerca e soccorso
Avverrà ufficialmente il 29 luglio la “festa del varo” della ResQ People, la nuova nave di ricerca e soccorso che si appresta a salpare per operazioni di soccorso nel Mediterraneo. Lo ha annunciato il presidente di ResQ Luciano Scalettari, oggi a Napoli per la presentazione del progetto nell’ambito del Festival del Cinema dei Diritti Umani.
“Oggi – ha spiegato Scalettari alla Dire (www.dire.it) – annunciamo che c’è la nave e che entro una ventina di giorni dovremo essere in mare. Stiamo per partire, chiamerò a breve il capomissione ResQ che è già a bordo della nave. E’ il giorno più bello nel quale possiamo annunciare questo importante traguardo. Siamo a Napoli e la nostra associazione, nata a Milano, ha ricevuto grande sostegno da questa città. C’è un gemellaggio tra noi e Napoli, un legame particolare e tanti ci sostengono”.
“Napoli, Salerno, Palmi, Reggio Calabria – ha detto il presidente di ResQ durante una conferenza stampa a palazzo San Giacomo – sono tra le città del Sud che ci hanno fortissimamente sostenuto, fin da subito, con le loro istituzioni locali e con la grande rete solidale della società civile”. Il progetto ResQ sarà presentato alla cittadinanza questa sera alle 18:30 nel corso di una iniziativa nel complesso di Santa Maria La Nova. Analoghi eventi si svolgeranno domani a Salerno e mercoledì 21 luglio a Palmi (Reggio Calabria).
“Sulla barca c’è equipaggio sia marittimo che umanitario – ha annunciato Michela Sfondini, socia di ResQ -. Il nostro auspicio è che il percorso di ResQ possa durare nel tempo. Abbiamo vinto la prima scommessa, ma la seconda è che la nave resti in mare a lungo. Ce n’è bisogno”.
“Non dovremmo essere noi – ha aggiunto il vicepresidente dell’associazione Corrado Mandreoli – ma gli Stati che hanno firmato accordi internazionali ad adoperarsi per salvare le persone. Il nostro obiettivo è anche quello di raccontare le storie di chi scappa da una terra che ama per fame, guerra, ingiustizie, torture. Ma ascoltaremo anche i racconti dei loro sogni. La nostra speranza è che il nostro Paese e l’Europa cambino atteggiamento, gli Stati la smettano di girarsi dall’altra parte”.
“La nostra città – ha detto l’assessore con delega alle Relazioni internazionali del Comune di Napoli Giovanni Pagano – sarà sempre un porto sicuro per chi si batte per i diritti umani. Questa amministrazione ha sempre dimostrato che Napoli è una città accogliente. È importante dimostrarlo, soprattutto in questa fase durante la quale si sta discutendo del rinnovo degli accordi con l’autorità libica. È molto grave perché molte forze politiche si erano schierate contro il rifinanziamento all’autorità libica di gestione delle coste. Rinnovare quella convenzione significa non tenere conto della violazione dei diritti umani”.
“Napoli conferma la sua centralità nel Mediterraneo in tema di diritti, facendo da ponte tra i continenti. Per noi che abbiamo fortemente voluto portare la ResQ all’ombra del Vesuvio iniziando un lavoro comune ormai mesi fa – ha aggiunto il coordinatore del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli Maurizio Del Bufalo – questo è un giorno importante e dimostra che grazie al mettersi in rete alcuni importanti risultati possono ancora essere conseguiti. Crediamo che Napoli possa essere il luogo ideale per ospitare la nave e creare un equipaggio di terra che supporti il lavoro dei marinai. E’ un momento importante per dare un segnale di umanità e solidarietà a chi rischia la vita in mare”.
Ha preso parte alla conferenza stampa anche padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano che stamattina si è simbolicamente candidato ad entrare a far parte della squadra di ResQ per i soccorsi in mare. “Per me è un sogno che diventa realtà – ha detto -. Le politiche migratorie italiane ed europee sono politiche criminali. Il nostro Mediterraneo è diventato un mare nero, è un cimitero dei sepolti in mare”.
La ResQ People, si legge nel comunicato, è un’imbarcazione di 39 metri che ha già solcato il Mediterraneo centrale per soccorrere i naufraghi con l’organizzazione tedesca Sea-Eye e il nome di Alan Kurdi. Resq – People Saving People si dice onorata di entrare nella flotta civile raccogliendo la storia e il testimone di una nave che ha già salvato 900 vite nel nostro mare.
Il costo della nave ammonta a 400mila euro, raccolti grazie all’impegno e alla generosità di oltre 3mila donatori. A loro vanno i ringraziamenti di Resq – People Saving People, a partire da chi ha fatto piccole donazioni fino ai contributi straordinari come quello dell’Unione Buddhista Italiana, passando per le sponsorizzazioni tecniche di materiale e all’instancabile supporto delle reti delle associazioni e degli amici di ResQ sparsi in tutta Italia. La ResQ People attualmente batte bandiera tedesca e, data l’urgenza di essere in mare il prima possibile, salperà con questa bandiera comunitaria.