Diabete di tipo 2: la dose sperimentale da 2 mg di semaglutide ha fornito riduzioni significativamente superiori della glicemia e del peso
Negli adulti con diabete di tipo 2, semaglutide iniettabile alla dose sperimentale di 2 mg ha fornito riduzioni significativamente superiori della glicemia rispetto alla dose approvata da 1 mg, senza aggravare il profilo di tollerabilità.
Sono i risultati dello studio di fase IIIb SUSTAIN FORTE, presentati da Novo Nordisk al congresso dell’American Diabetes Association (ADA) 2021 e in attesa di pubblicazione sulla rivista The Lancet Diabetes & Endocrinology.
Nella relazione è stato premesso che circa il 20-30% delle persone che assumevano le dosi settimanali attualmente approvate di semaglutide, 0,5 e 1,0 mg, nei precedenti studi del programma clinico SUSTAIN (11 trial clinici globali di fase III, incluso uno sugli esiti cardiovascolari, che coinvolgono più di 11mila adulti con diabete di tipo 2 in totale) non hanno raggiunto livelli di emoglobina glicata (HbA1c) inferiori al 7% (53 mmol/mol). I ricercatori di SUSTAIN FORTE hanno ipotizzato che il trattamento con la dose da 2,0 mg/settimana potrebbe comportare un numero più elevato di soggetti in grado di raggiungere gli obiettivi del trattamento.
L’ipotesi è stata valutata su 961 adulti con diabete di tipo 2 e livelli medi di HbA1c al basale dell’8,9% (74 mmol/mol), assegnati in modo casuale a ricevere semaglutide sottocute una volta alla settimana a una dose di mantenimento di 1,0 o 2,0 mg per 28 settimane, dopo un periodo di aumento della dose di 12 settimane in cui tutti i partecipanti hanno iniziato con 0,25 mg/settimana, raddoppiando ogni 4 settimane fino al raggiungimento della dose di mantenimento. Tutti i pazienti ricevevano una dose stabile di metformina, mentre circa il 53% assumeva anche sulfoniluree.
Riduzione superiore e significativa della glicemia
Il trial ha raggiunto il suo endpoint primario: i soggetti con un valore basale medio di HbA1c dell’8,9% trattati con semaglutide 2 mg hanno mostrato una riduzione statisticamente significativa del 2,2% della HbA1c rispetto a una riduzione dell’1,9% con la dose da 1 mg dopo 40 settimane. I partecipanti sottoposti alla dose più alta avevano anche una probabilità significativamente maggiore di raggiungere livelli di HbA1c inferiori al 7,0% alla settimana 40 (67,6% rispetto a 57,5% con 1 mg).
Ulteriori analisi post hoc hanno evidenziato che la dose da 2 mg ha comportato riduzioni maggiori della glicemia a 40 settimane rispetto a quella da 1 mg in tutti i sottogruppi di HbA1c al basale.
«Alcune persone che convivono con il diabete di tipo 2 richiedono un supporto aggiuntivo per raggiungere i loro obiettivi glicemici» ha affermato Juan Pablo Frias, direttore medico del National Research Institute di Los Angeles e ricercatore principale del trial SUSTAIN FORTE. «Le riduzioni della glicemia osservate con semaglutide 2 mg dimostrano che una dose più elevata può offrire a questi pazienti l’opportunità di migliorare ulteriormente il controllo della malattia, con una tollerabilità sovrapponibile alla dose più bassa».
Maggiore riduzione del peso e buona tollerabilità
Semaglutide ha comportato una riduzione statisticamente significativa del peso corporeo, pari a 6,9 kg con la dose da 2 mg (peso medio al basale 99,3 kg) rispetto a 6,0 kg con 1 mg. Ulteriori analisi post hoc presentate nei diversi sottogruppi di indice di massa corporea (BMI) al basale hanno mostrato riduzioni superiori ma non significative del peso con la dose da 2 mg.
Nell’analisi primaria l’incidenza di effetti collaterali è risultata simile con entrambe le dosi e includeva prevalentemente eventi gastrointestinali (nausea, diarrea e vomito), le reazioni più comuni associate all’uso dei GLP-1 agonisti.
«Semaglutide ha aiutato milioni di persone con diabete di tipo 2 in tutto il mondo a ridurre la glicemia e ha dimostrato di favorire il calo ponderale in alcuni pazienti. Ha anche contribuito a ridurre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori negli adulti con tipo 2 diabete con malattia cardiovascolare accertata» ha dichiarato Martin Lange, vicepresidente esecutivo di Novo Nordisk. «Questi dati ci mostrano che con una dose più alta di semaglutide possiamo aiutare ancora più gli adulti diabetici con un insufficiente controllo glicemico».
Bibliografia
Frias J et al. Efficacy and Safety of Once-Weekly Semaglutide 2.0 vs 1.0 mg for Type 2 Diabetes: SUSTAIN FORTE Randomized Trial. Presented during the 81st Scientific Sessions of the American Diabetes Association: Oral 101-OR.