Un nuovo studio scientifico ha evidenziato che le donne hanno un rischio minore di decesso e di ricovero in terapia intensiva per Covid
Secondo uno studio pubblicato sul “Journal of Women’s Health”, che ha coinvolto oltre 10.600 pazienti adulti ricoverati in ospedale con Covid-19, le donne hanno una probabilità significativamente inferiore rispetto agli uomini di morire durante il ricovero, di avere necessità di entrare in un’unità di terapia intensiva e di utilizzare la ventilazione meccanica. Inoltre, le pazienti di sesso femminile hanno anche una probabilità significativamente più bassa di eventi avversi maggiori, tra cui danno cardiaco acuto, danno renale acuto e tromboembolia venosa.
“Questa analisi completa è il più grande studio fino ad oggi che valuta direttamente l’impatto del sesso sugli esiti di Covid-19. Il nostro studio dimostra fortemente che il sesso femminile è associato a minori probabilità di esiti ospedalieri, di effetti avversi maggiori e mortalità per tutte le cause rispetto al sesso maschile dopo aver controllato per molte variabili confondenti”, spiega Rachel-Maria Brown, della Zucker School of Medicine di Hofstra/Northwell, autrice senior dello studio. Secondo gli esperti, nel sesso femminile sarebbero presenti alcuni fattori protettivi che possono contribuire a questi esiti, anche se ulteriori studi dovranno confermare di quali siano quelli decisivi.
Annabelle Volgman, del Rush University Medical Center, e il suo gruppo di lavoro, in un editoriale di accompagnamento, suggeriscono nel dettaglio vari meccanismi attraverso i quali il sesso femminile potrebbe conferire un vantaggio protettivo contro l’infezione da Covid-19. Uno di questi potrebbe essere il cromosoma X in più, che trasporta più geni responsabili dell’immunità innata e adattativa. Gli editorialisti sottolineano però che, sebbene le donne abbiano meno rischio di mortalità da Covid-19, bisogna fare attenzione a non inviare un messaggio che implichi che sia possibile offrire cure scadenti alle donne con Covid-19 o ridurre le misure per prevenire la loro infezione. “La nostra conoscenza in evoluzione non dovrebbe ridurre l’attenzione rivolta alle donne ricoverate per Covid-19”, concludono gli esperti.