Antartide: frenata per le due aree marine protette


Necessario un accordo urgente tra gli Stati membri dell’UE sulle due aree marine protette in Antartide ma i negoziati sono a punto fermo

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I negoziati sulla creazione di due aree marine protette in Antartide si sono interrotti. In una risoluzione adottata di recente, i deputati del Parlamento europeo sottolineano l’urgente necessità che le parti negoziali in seno alla Commissione per la conservazione delle risorse marine viventi dell’Antartico (CCAMLR – Commission for the Conservation of Antarctic Marine Living Resources) raggiungano un accordo.

Inoltre, i deputati incoraggiano l’UE a continuare a svolgere un ruolo guida e a chiedere l’intensificazione degli sforzi bilaterali e multilaterali, in particolare con i paesi che si sono ripetutamente dichiarati contrari a un accordo.

Le due nuove zone marine protette avrebbero una superficie complessiva di circa 3 milioni di km2 e la loro istituzione creerebbe una delle più vaste zone di protezione marina della storia.

Tener fede agli obiettivi della strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030

L’approvazione di queste zone marine protette contribuirebbe alla realizzazione degli impegni assunti dall’UE, e a livello mondiale, per la protezione della biodiversità marina. Sarebbe inoltre un importante contributo alla dimensione globale della strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030. I deputati chiedono anche obiettivi di ripristino e protezione globali, giuridicamente vincolanti, per almeno il 30% dei mari entro il 2030.

Infine, i deputati ricordano alla Commissione europea di aver promesso, nella sua strategia sulla biodiversità per il 2030, di far leva sulla propria influenza diplomatica e sulle proprie capacità di mobilitazione per favorire la conclusione di un accordo sulla designazione di vaste zone marine protette nell’Oceano Australe.

La risoluzione è stata approvata con 588 voti a favore, 21 contrari e 79 astensioni.

Contesto

Gli oceani sono il più grande pozzo di assorbimento del carbonio attivo al mondo. Tuttavia, l’alterazione degli ecosistemi marini e costieri e l’accelerazione della perdita di biodiversità marina stanno indebolendo la loro capacità, soprattutto negli ecosistemi remoti e fragili come l’Antartide, che ospita una biodiversità estremamente ricca e diversificata.

Un accordo sull’istituzione delle due zone marine protette, nel quadro della Convenzione sulla diversità biologica, potrebbe essere usato come base nei negoziati globali in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP15) a Kunming (Cina) che si terrà nell’ottobre 2021.

Sono già in corso negoziati in seno alle Nazioni Unite per un accordo volto a proteggere la diversità biologica marina nelle zone non soggette a giurisdizione nazionale nel quadro dell’UNCLOS (Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare – United Nations Convention on the Law of the Sea).