Il Parlamento europeo approva un nuovo regolamento per contrastare gli abusi sessuali sui minori online, in costante aumento
Il Parlamento europeo ha approvato alcune norme per permettere ai fornitori di servizi online di individuare, segnalare e rimuovere materiale contenente abusi sessuali sui minori.
Secondo i dati dell’Europol, la pandemia di COVID-19 ha contribuito all’aumento del già alto numero di casi riguardanti abusi sessuali di minori su internet.
Abuso di minori su internet durante la pandemia
Le recenti misure di confinamento hanno portato ad un aumento del tempo trascorso su internet da parte dei minori, spesso senza supervisione e questo li ha resi più esposti alle pratiche di sfruttamento. Gli autori di abusi sessuali hanno approfittato della situazione pandemica per adescare le potenziali vittime tra i minori.
I dati mostrano anche un aumento dei casi di estorsioni a sfondo sessuale e di cyber-grooming, la pratica consistente nel simulare un legame di amicizia con un minore, allo scopo di commettere abusi sessuali ai suoi danni.
Le tecnologie digitali da un lato hanno facilitato il compito ai criminali, permettendogli di raggiungere più facilmente i minori tramite l’uso di webcam, dispositivi connessi e chat room sui social media e nei videogiochi; dall’altro ne hanno garantito l’anonimato grazie all’uso di tecnologie come il cloud computing e il dark web. L’utilizzo delle suddette tecnologie da parte dei trasgressori, ha complicato notevolmente il lavoro di indagine delle autorità preposte all’applicazione della legge e al perseguimento degli abusi sessuali su minori.
Il rapporto annuale della Internet Watch Foundation (IWF) indica che i fornitori di servizi internet in Europa, sono diventati la più vasta fonte di materiale contenente abusi sessuali infantili al mondo.
Prevenire gli abusi sui minori nella tutela dei dati personali
Nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha approvato alcune norme temporanee per consentire ai fornitori di servizi di posta elettronica, chat e messaggistica online di individuare, rimuovere e segnalare volontariamente i casi di abusi sessuali su minori, nonché di permettergli l’utilizzo di tecnologie a scansione per contrastare i tentativi di abuso dei minori.
Le nuove tecnologie, permettono infatti di aiutare a rilevare materiale contenente abusi sessuali sui minori: attraverso l’hashing per esempio è possibile scansionare contenuti come immagini e video, mentre attraverso l’intelligenza artificiale è possibile analizzare testi o dati di traffico online, in modo da rilevare alcune pratiche di adescamento presenti in rete. Le comunicazioni audio sono escluse dall’ambito di applicazione del regolamento.
Il rapporto indica che le tecnologie utilizzate per analizzare il materiale, dovranno essere il meno intrusive possibile e questo in ottemperanza alle norme a tutela dei dati personali. In pratica, i sistemi di analisi non dovrebbero essere in grado di comprendere la sostanza del contenuto, ma limitarsi a rilevare gli schemi indicanti potenziali casi di abusi sessuali sui minori in rete.
Tuttavia, qualora a seguito dell’analisi non venisse rilevato alcun abuso sessuale sui minori, i dati raccolti dovranno essere cancellati immediatamente e in ogni caso non oltre i tre mesi.
Contesto
L’approvazione del regolamento avviene a seguito dell’accordo informale raggiunto con il Consiglio il 29 aprile 2021. Il regolamento deroga, si applicherà in via temporanea per un massimo di tre anni. Nel luglio 2020 la Commissione annunciò l’intenzione di presentare una proposta contenente soluzioni a lungo termine per la lotta contro gli abusi sessuali sui minori online nel corso del 2021.