Il progetto CORBA colorerà il Villaggio dei Fiori


Partito il progetto in itinere CORBA di STRADEDARTS: colorerà entro il 2026, anno delle Olimpiadi invernali, il Villaggio dei Fiori di Milano

corba

Dare nuova linfa vitale attraverso la magia del colore e rigenerare un quartiere popolare attraverso la forza espressiva del Writing e della Street Art. Questo l’obiettivo del progetto CORBA che, con la direzione artistica di Stradedarts, intende riqualificare il quartiere milanese dal quale trae il suo nome.

Partito a fine luglio, con i primi murales di SteReal e Napal, e continuando nel mese d’agosto quando, a partire dal 2, vedremo all’opera gli artisti KayOne ed Etsom, l’ambizioso e spettacolare evento CORBA colorerà, fino al 2026, 38 facciate tutte uguali con altrettante opere d’arte uniche e diversificate. Per il 2021 sono dieci gli interventi previsti, a cui seguiranno negli anni successivi i rimanenti 28, con l’idea e la volontà di concludere i lavori entro il 2026, anno in cui Milano ospiterà le Olimpiadi Invernali.

Gli artisti coinvolti saranno infatti chiamati ad interpretare ed ideare un’opera d’arte urbana a tema sport invernale, marcando, ognuno con la propria cifra stilistica, le singole facciate del Villaggio dei Fiori.

Il Palaghiaccio Agorà sito poco distante, in Via dei Ciclamini, in occasione delle Olimpiadi Invernali 2026 sarà utilizzato come campo di allenamento per tutte le squadre internazionali coinvolte nei giochi olimpici: sarà quindi un punto d’attrazione focale, capace di garantire un grande afflusso di pubblico, trasformando di fatto il quartiere in un luogo d’interesse centrale per sportivi, appassionati e curiosi.

Scopo principale di CORBA è realizzare dunque un progetto d’arte pubblica partecipata, finalizzata alla riqualificazione urbana, culturale e sociale di un’area marginale e periferica, con l’obiettivo di trasformare lo storico quartiere di Milano in un distretto unico dell’arte urbana contemporanea, in grado di coinvolgere le comunità locali e le associazioni di quartiere.

Un quartiere caratterizzato, appunto, da 38 facciate geometricamente e strutturalmente tutte uguali ma che, grazie all’intervento di altrettanti celebri street artist della scena contemporanea, potranno diventare 38 opere d’arte tutte differenti.

Storicamente, Villaggio dei Fiori nasce nel 1953 dall’emergenza di creare alloggi in grado di ospitare sfollati di guerra e persone giunte in città dalle campagne in cerca di lavoro: nascono così, in adiacenza, le case a schiera comunali, dette “case minime”, realizzate su lotti non ancora edificati. Sono case disposte su due piani con un piccolo giardino retrostante, la cui immagine odierna è quella di un luogo marginale, dimenticato e sconnesso dalla città, un luogo senza identità e con gravi disagi abitativi. Una riqualificazione partecipata può rappresentare un primo passo per unire e realizzare un progetto condiviso, in grado di generare interesse su scala urbana e territoriale. Rendere unico un luogo abbandonato e alienante, mettere un colore sul grigio.

Dal 1988 Stradedarts è impegnata sul territorio adiacente a Via Giambellino con opere che per anni hanno cambiato l’aspetto di questa zona, consolidando una lunga storia e definendo la sua identità, legata al mondo del Graffiti Writing e della Street Art. Un lavoro site-specific che negli anni ’80 ha inoltre riqualificato zone degradate, dedite allo spaccio e alla micro-criminalità, zone malfamate e svilite, alle quali Stradedarts ha portato colore e presenza, nonché la speranza in un futuro diverso e migliore.

Questo lavoro continua tuttora non solo su Milano bensì in tutta Italia, ma sempre con l’ispirazione-guida di proseguire il lavoro soprattutto sul territorio dove l’associazione Stradedarts è nata e orgogliosamente mantiene la sua sede. CORBA nasce in questa ottica, quale evento che possa lasciare un segno permanente nel quartiere, portando ancora una volta colore e gioia in un luogo dimenticato e privo di ogni tipo di fruizione pubblica, un luogo che, anche parlando con gli stessi residenti, verrebbe vissuto come riscatto sociale e sentita appartenenza alla collettività.