Cervicalgia: AISD spiega cos’è e come si cura


Il dolore al collo, noto anche come cervicalgia, è un problema diffuso: la scheda della patologia realizzata da AISD (Associazione Italiana Studio del Dolore)

Cervicalgia: AISD spiega cos'è e come si cura

Il dolore al collo, noto anche come cervicalgia, è un problema diffuso a livello internazionale; è una delle condizioni muscolo-scheletriche più comuni su scala mondiale e viene definito in base, per es., ai punti di riferimento anatomici, a gravità o durata del dolore, nonché in base al motivo dell’insorgenza (trauma, correlazione al lavoro o sconosciuto / idiopatico). Una delle schede redatte in occasione dell’anno mondiale contro il dolore, dedicato alla lombalgia e problematiche affini, è dedicata proprio alla cervicalgia. Riportiamo i punti fondamentali di questa scheda, tradotta dall’AISD (Associazione Italiana Studio del Dolore) e rimandiamo alla pagina dell’associazione per riferimenti bibliografici approfonditi.

Nonostante le conoscenze sul dolore al collo e le cause sottostanti siano cresciute, non è possibile identificare una lesione specifica nella maggior parte dei casi con gli attuali standard di imaging e test di laboratorio. Il dolore al collo è più comunemente segnalato nelle donne rispetto agli uomini, mentre la prevalenza segue percorsi simili in entrambi i sessi, raggiungendo il picco intorno ai 50 anni (donne 50-54, uomini 45-49) e riducendosi successivamente.

Aspetti clinici 
I cambiamenti degenerativi nel rachide cervicale sono una caratteristica comune nelle persone che cercano cure per il proprio dolore al collo. Tuttavia, mentre il dolore al collo è spesso attribuito a tali cambiamenti degenerativi, spesso non è così. La prevalenza di alterazioni degenerative sembra essere comparabile tra persone con dolore e persone prive di dolore. Allo stesso modo, i cambiamenti degenerativi progrediscono nel tempo senza essere correlati allo sviluppo/peggioramento del dolore al collo, ad eccezione di condizioni come la stenosi.

Dolore al collo e postura 
Sebbene ci siano studi che indicano una potenziale relazione tra una postura “inadeguata” e il dolore al collo, questa relazione non è sempre chiara e le posture assunte durante lo svolgimento di attività possono avere più rilevanza. L’interpretazione della postura nei pazienti con dolore al collo dovrebbe essere eseguita con cura poiché la relazione potrebbe non essere così semplice come spesso si presume.

Dolore al collo e mal di testa 
Il dolore al collo è stato associato sia a cefalee primarie come la cefalea di tipo tensivo e l’emicrania, sia a cefalee secondarie con la più comune cefalea cervicogenica dove una disfunzione delle vertebre cervicali è causa diretta del mal di testa. Avendo questo in mente, è essenziale che i medici considerino il collo nella valutazione e potenzialmente nella scelta di strategie di gestione, a seconda del tipo di cefalea e se il dolore al collo è correlato a disfunzione muscolo-scheletrica cervicale.

Una caratteristica comune del dolore al collo è l’alterazione della funzionalità del collo e dei muscoli spinoappendicolari e in varia misura, senso cinestetico alterato, ridotta mobilità e maggiore rigidità del tronco.
L’iperdolorabilità diffusa non si riscontra spesso nella cervicalgia idiopatica, ma può essere una caratteristica del dolore cervicale correlato al colpo di frusta. Nei casi in cui si osserva un’ipersensibilità diffusa, si intuisce che possano essere coinvolti meccanismi di dolore centrale.
Come altre condizioni dolorose della colonna vertebrale, pensieri inutili, emozioni negative e problemi con il sonno possono essere correlati a dolore al collo persistente e, se presenti, dovrebbero essere considerati nella strategia di gestione.

Trattamento del dolore al collo 
Esistono diverse strategie di trattamento per il dolore al collo e nessuna singola modalità può affrontare tutti i problemi. Si raccomanda invece un approccio multimodale incentrato sul paziente in cui è possibile utilizzare modalità come l’esercizio e la terapia manuale, oltre ad elementi anamnestici approfonditi e specifici del paziente (comprese le possibili ragioni alla base di tale condizione di patologia, e la potenziale connessioni con l’attività lavorativa, ad esempio, e le strategie di automedicazione messe precedentemente in atto).

L’esercizio è utile nella riabilitazione per il dolore cervicale, dove, sia esercizi specifici cervicali che esercizi più generali si sono dimostrati efficaci per ridurre dolore e disabilità e ripristinare la funzionalità muscolare. Sebbene la maggior parte degli studi indichi un effetto benefico dell’esercizio fisico, attualmente non vi è consenso sulla tipologia ed intensità relativa ad ogni tipo di esercizio potenzialmente appropriato.

Quando si sceglie una strategia di trattamento vanno considerati molti fattori. È importante affrontare il problema nelle sue specifiche problematiche ed implicazioni, prendendo in considerazione, a seconda della problematica identificata, l’approccio fisico più appropriato. Alcuni esercizi, ad esempio, possono essere più adatti per aumentare la forza o la resistenza dei muscoli del collo, mentre altri possono essere più adatti per migliorare il controllo motorio e/o la cinestesia.

Inoltre, è importante che l’intervento di scelta sia centrato sul paziente e, quando possibile, soddisfi le preferenze sia del paziente che del medico. Nel complesso, si ritiene che un approccio di esercizio personalizzato fornisca risultati migliori rispetto a un approccio di esercizio standardizzato.

Il trattamento manuale può essere utile come parte di un approccio multimodale e si è dimostrato efficace per quanto riguarda dolore e disabilità. La terapia manuale aggiunta alla strategia di trattamento dovrebbe tenere conto delle preferenze del paziente e del medico e deve essere in linea con le più recenti evidenze sui meccanismi del dolore.

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