Le Pro Loco chiedono chiarezza sul Green Pass e scrivono una lettera-appello al premier Draghi: “A rischio migliaia di eventi”
“Un’audizione urgente e un intervento emendativo per superare discrasie e difficolta interpretative emerse nella lettura del provvedimento governativo sul green pass“. Sono i punti al centro della missiva inviata dal presidente dell’Unione Nazionale delle Pro Loco Aps, Antonino La Spina, al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, al ministro della Salute, Roberto Speranza, al ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, al ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, e al ministro per Affari regionali e Autonomie, Mariastella Gelmini.
Nella lettera-appello, spiega la Dire (www.dire.it), si evidenzia che le problematiche interpretative emerse rischiano di portare “all’impossibilità di realizzazione di decine di migliaia di eventi sul territorio nazionale da parte delle Pro Loco associate, già in difficoltà per le pressanti misure di sicurezza da mettere in atto, con gravi danni sociali ed economici per le piccole realtà territoriali”.
“Siamo d’accordo con la necessità del green pass, ma riteniamo sia necessario fare chiarezza su alcune difficoltà interpretative che emergono dall’applicazione del decreto, in particolare non è sufficientemente chiaro a chi spetta l’onere e la responsabilità dei controlli soprattutto in luoghi all’aperto ma con molteplici accessi, come nel caso delle sagre. Alcune sono realizzate in aree ben delimitate, altre, invece, animano interi borghi e centri storici; in questi casi come fare a controllare tutti gli accessi, dovremmo chiudere interi paesi? Identico problema si pone per i residenti. Per la nostra realtà si tratta di questioni centrali che restando insolute rischiano di far saltare moltissimi eventi” precisa il presidente dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia (Unpli), Antonino La Spina.
Nella nota, infine, si evidenzia che “un ulteriore appesantimento degli adempimenti potrebbe determinare conseguenze disastrose non solo per le Pro Loco ma per l’intero tessuto sociale ed economico dei piccoli centri e non solo, fino al punto di determinare la possibile cancellazione definitiva degli eventi già in programma o in programmazione“. Come acclarato dal Centro Studio Sintesi della Cgia di Mestre, nel 2018 le 6200 Pro Loco associate ad Unpli Aps hanno organizzato oltre 110mila eventi (rievocazioni, fiere, mostre, sagre, eventi culturali, manifestazioni, ecc.) ai quali hanno partecipato 88 milioni di visitatori; dei 110mila eventi, 20mila sono solo sagre e fiere: per realizzale le Pro Loco hanno sostenuto una spesa complessiva di 700 milioni di euro che ha prodotto, fra effetto diretto, indiretto e indotto, un valore economico e sociale di 2,1 miliardi di euro, dal quale, tra l’altro, sono scaturiti anche 10.500 occupati. Un impatto economico-sociale che nel 2020 è stato quasi azzerato dall’emergenza Covid-19 (sono saltati l’80% degli eventi Pro Loco) e che rischia un ulteriore tracollo.