Caldo e incendi non danno tregua al Centro-Sud: le situazioni più critiche in Calabria, dove sono morte 4 persone, e in Sicilia
Quarta vittima in provincia di Reggio Calabria a causa degli incendi ancora in corso in gran parte del territorio Aspromontano. Si tratta di un uomo di 77 anni originario di Grotteria, deceduto nel proprio casolare di campagna. Secondo le prime ricostruzioni, spiega la Dire (www.dire.it), stava cercando di salvare gli animali dentro la propria proprietà. Il grave episodio fa seguito a quello di pochi giorni fa con la morte di due persone, un uomo e una donna, trovate carbonizzate nel proprio terreno. Anche in questo caso stavano cercando di salvare dagli incendi alcune piantagioni.
Per tutta la notte i Vigili del fuoco sono stati impegnati in Sicilia e Calabria, dove permangono le maggiori criticità: oltre 300 gli interventi svolti nelle ultime dodici ore, dall’alba sette Canadair in volo nelle province di Palermo, Messina, Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza. Le operazioni di spegnimento degli incendi boschivi che da giorni stanno interessando Petralia Soprana, nel Palermitano, sono andate avanti senza sosta per proteggere le abitazioni vicine ai fronti di fiamma.
LA SITUAZIONE IN CALABRIA
Continua ad essere attiva in Prefettura a Reggio Calabria la sala operativa per il monitoraggio ed il raccordo delle diverse componenti del sistema di Protezione civile impegnate a fronteggiare l’emergenza incendi che sta interessando questo territorio metropolitano. Criticità persistono ancora nei Comuni di Roccaforte del Greco, Roghudi, Bagaladi e Cardeto, dove sono impegnati da giorni più mezzi aerei. Particolarmente delicata la situazione in zona ‘Valle infernale’ del Comune di San Luca, con elevato rischio di coinvolgimento di una faggeta di pregio, patrimonio Unesco. Altri intensi focolai insistono nei territori dei Comuni di Cittanova e di Careri, e numerose sono le segnalazioni che continuano a pervenire.
Sono impiegate tutte le squadre dei Vigili del Fuoco del Comando provinciale potenziato con personale aggiuntivo proveniente anche da altre regioni, nonché dell’azienda Calabria. La Prefettura ha inoltre richiesto anche l’intervento dell’Esercito, i cui rappresentanti parteciperanno oggi ad un incontro operativo.
LA SITUAZIONE IN SICILIA
Una delegazione di Legambiente Sicilia si è recata ieri pomeriggio sulle Madonie, nei luoghi devastati dal fuoco. “È una catastrofe – dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia -. Un territorio distrutto, un panorama spettrale. I danni alle aziende, ai pastori sono enormi, ma non è quantificabile il danno all’ambiente. Il micidiale mix fra temperature elevate per così tanto tempo, vento e mano criminale stanno distruggendo il nostro futuro. Non resta che limitare i danni. Per questo motivo, abbiamo scritto una lettera al presidente del Consiglio ed ai ministri dell’Interno e della Difesa per chiedere che il governo di Roma mobiliti l’esercito per presidiare i territori, invii i carabinieri forestali, soprattutto i nuclei investigativi, in particolare nelle aree di maggiore pregio ambientale e naturalistico, come i parchi, le riserve e i siti di Natura 2000, sempre più attaccati e minacciati dai delinquenti del fuoco”.