Al largo dell’isola di Montecristo le ultime operazioni di recupero delle parti rimanenti del relitto del motopesca Bora Bora, che naufragò nel 2019
Nei giorni scorsi sono state avviate le ultime operazioni di recupero delle ultime parti del relitto del motopesca Bora Bora, che naufragò nel 2019 infrangendosi sulle pareti rocciose dell’isola di Montecristo, perla dell’Arcipelago Toscano e parte dell’area Pelagos, ovvero il Santuario dei Cetacei. Il relitto del Bora Bora – 90 tonnellate – è stato rimosso dai fondali sia nelle parti metalliche sia nelle parti in legno. Le componenti sono state affidate alla società PIM (Piombino Industrie Marittime) per il riciclo dei materiali recuperati e lo smaltimento.
Un’operazione imponente, la prima di questo genere in Italia nel recupero dei relitti, che ha visto un’azione sinergica tra pubblico e privato. L’intera impresa è costata circa 80 mila euro, messi a disposizione da una cordata di imprenditori.
Il Ministero della Transizione ecologica ringrazia tutte le istituzioni che hanno contribuito alla riuscita degli interventi (Comune di Portoferraio, Capitaneria di Porto di Portoferraio e Piombino, Direzione Marittima di Livorno, Autorità di Sistema Portuale di Livorno, Comando Carabinieri per la tutela della biodiversità), le società e gli imprenditori coinvolti.
Un plauso particolare al Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di Porto guidato dall’ammiraglio ispettore Aurelio Caligiore che, con costanza e tenacia, ha seguito le operazioni in tutte le fasi, sia sul piano tecnico sia sul piano amministrativo.