Fibromialgia: da nuovi studi l’ipotesi del coinvolgimento degli anticorpi che aumentano l’attività dei nervi sensibili al dolore in tutto il corpo
I ricercatori del King’s College di Londra, dell’Università di Liverpool e del Karolinska Institute hanno scoperto che molti dei sintomi della sindrome fibromialgica (FMS) sono il risultato dell’effetto di anticorpi che aumentano l’attività dei nervi sensibili al dolore in tutto il corpo. Ciò renderebbe la fibromialgia essenzialmente una malattia autoimmune, smentendo l’attuale teoria secondo cui avrebbe origine nel cervello. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Clinical Investigation.
La sindrome fibromialgica (FMS) è una condizione di dolore cronico caratterizzata da dolore diffuso, aumentata sensibilità al dolore a pressione meccanica e basse temperature, nonché stanchezza e stress emotivo.
La prevalenza della FMS è almeno il 2% e circa l’80% dei pazienti FMS sono donne. La prevalenza sale al 10%-30% tra i pazienti diagnosticati con condizioni reumatologiche autoimmuni e l’FMS è quindi una delle condizioni di dolore cronico più comuni.
L’eziologia e la fisiopatologia della FMS non sono completamente comprese e le attuali strategie di trattamento per la FMS si basano principalmente sui cambiamenti dello stile di vita, sull’esercizio fisico e sulla terapia farmacologica con antidepressivi e anticonvulsivanti.
Purtroppo, la modesta efficacia delle terapie disponibili nella maggior parte dei pazienti lascia un enorme bisogno clinico insoddisfatto
I ricercatori del King’s College di Londra, dell’Università di Liverpool e del Karolinska Institute hanno scoperto che i sintomi, l’aumento della sensibilità al dolore, la debolezza muscolare, la riduzione dei movimenti e il numero ridotto di piccole fibre nervose nella pelle, sono tutti associati agli anticorpi.
Lavorando su animali di laboratorio, questi scienziati hanno iniettato anticorpi da persone che vivevano con FMS nei topi che sono diventati rapidamente sensibili alla pressione e al freddo e hanno ridotto la forza di presa del movimento.
I topi, a cui sono stati iniettati anticorpi di persone sane, non hanno mostrato questa sintomatologia.
“Le implicazioni di questo studio sono profonde”, ha affermato David Andersson, il ricercatore principale del King’s College Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience.
“Stabilire che la fibromialgia è una malattia autoimmune trasformerà il modo in cui vediamo la condizione e dovrebbe aprire la strada a trattamenti più efficaci per i milioni di persone colpite. Il nostro lavoro ha scoperto un’area completamente nuova di opzioni terapeutiche e dovrebbe dare una vera speranza ai pazienti con fibromialgia”.
Camilla Svensson, la principale ricercatrice del Karolinska, ha dichiarato: “Gli anticorpi di persone con FMS che vivono in due paesi diversi, Regno Unito e Svezia, hanno dato risultati simili, il che aggiunge un’enorme forza ai nostri risultati. Il prossimo passo sarà identificare a quali fattori si legano gli anticorpi che inducono i sintomi. Questo ci aiuterà non solo in termini di sviluppo di nuove strategie di trattamento per la FMS, ma anche di esami diagnostici basati sul sangue, che oggi mancano”.
Riferimenti
Goebel A. et al., Passive transfer of fibromyalgia symptoms from patients to mice J Clin Invest . 2021 Jul 1;131(13):e144201.doi: 10.1172/JCI144201. leggi