È davvero fondamentale per una persona che decide di avvicinarsi al mondo del trading per la prima volta saper selezionare il broker migliore tra la miriade di alternative disponibili sul mercato.
La complessità della scelta sta nel fatto che, purtroppo, non è possibile individuare in maniera del tutto oggettiva ed univoca quale sia il migliore broker in assoluto tra i tanti, la scelta dipende dalle necessità del singolo trader.
Occorre valutare una serie di parametri, come ad esempio quale sia l’orizzonte temporale preferito dal trader, quali tipologie di asset siano nell’interesse dell’investitore ed il livello di cultura economico-finanziaria posseduta dal trader.
Scorriamo insieme una lista di importanti considerazioni da tenere bene a mente quando si tratta di scegliere il broker migliore per aprire un conto di trading online.
Scegliere il broker più trasparente
Una prima fondamentale considerazione è quella che, al giorno d’oggi, un broker finanziario non può più permettersi di non presentare in maniera trasparente le proprie condizioni contrattuali di intermediazione alla propria clientela, effettiva o potenziale che sia.
La normativa europea è, infatti, in continua evoluzione verso un costante rafforzamento ed una maggiore tutela di chi investe, un broker che non sa garantire al pubblico un corretto livello di trasparenza è un broker destinato ad essere sanzionato dal regolatore e, nel caso in cui questa mancata compliance alle regole dovesse protrarsi nel lungo periodo, il broker è destinato a scomparire dal mercato.
Ogni trader dovrebbe quindi essere in grado di visitare il sito web di un broker, leggerne il contenuto ed avere un’idea chiara del contratto di brokering che andrebbe a stipulare con la piattaforma in questione.
Allo stesso modo, non dovrebbero esserci “sorprese” nel rapporto di brokering in seguito alla stipulazione del contratto, e, inoltre, ogni eventuale conflitto di interesse del broker nei confronti di altre società quotate dovrebbe essere evitato o, quantomeno, reso noto al pubblico.
Valutare bene il livello di commissioni di investimento
Le commissioni di investimento vengono considerate, da tanto tempo, come un vero nemico dei trader. Da decenni appesantiscono in maniera passiva i guadagni di chi investe, guadagnandosi l’antipatia di ogni trader.
Va da sé, dunque, che un trader dovrebbe studiare bene il livello di commissioni di investimento richiesto da più broker prima di scegliere il broker più adatto alla propria strategia.
Sarebbe, tuttavia, un errore vedere le commissioni di investimento in maniera completamente negativa. Per quanto, in un mercato ideale, queste spese dovrebbero avere un livello basso, se non esistente, occorre fare una riflessione sul perché alcuni broker possano imporre commissioni elevate senza perdere quote di mercato importanti.
La risposta, nella maggior parte dei casi, sta nella posizione privilegiata di questi operatori nel settore. Spesso i broker che si possono permettere di imporre commissioni maggiori sono quelli bancari, la normativa europea è molto severa in tema di fallimento di una banca che, tramite il meccanismo di bail-in, viene reso praticamente impossibile.
I broker che, invece, tendono a non imporre commissioni di investimento sono quelli nati in un contesto extra-bancario. Questi godono, purtroppo, di tutele infinitamente minori rispetto ai colleghi bancari in caso di fallimento.
La questione si riduce dunque a questo: siamo disposti a rischiare di investire sui mercati tramite un broker potenzialmente meno tutelato dalle istituzioni europee in caso di difficoltà finanziarie solo per avere un livello inferiore di commissioni di investimento? La risposta non è affatto scontata e merita una riflessione da parte del singolo trader.
Il materiale didattico dei broker
Un trader con poca dimestichezza della materia economico-finanziaria dovrebbe valutare seriamente la possibilità di studiare e approfondire i tanti temi utili per avere successo in questo mestiere prima di iniziare ad investire denaro.
In questo tipo di situazioni, può venire molto utile il materiale didattico che, spesso, un broker decide di offrire ai propri iscritti. Da video tutorial ad un supporto consulenziale passo dopo passo, i metodi per avere un supporto iniziale nel difficile mondo dei mercati finanziari sono molteplici.
Merita probabilmente una menzione speciale la possibilità, offerta oramai sempre più di frequente, di aprire un portafoglio di trading simulato in cui un trader può simulare l’acquisto e la vendita, tenendo monitorati i propri guadagni o le proprie perdite teoriche. Questo è, senza dubbio, un ottimo esercizio preliminare da effettuare prima di investire denaro vero sui mercati.
Gli strumenti di analisi tecnica e di analisi fondamentale
Gli ultimi due strumenti che differenziano un broker discreto da un broker avanzato sono quelli appartenenti al mondo dell’analisi fondamentale e dell’analisi tecnica.
Per “analisi fondamentale” si delineano tutti quegli strumenti che consentono al trader di accedere ad informazioni relative a dati macroeconomici di un’economia e a dati economico-finanziari di una società quotata.
L’analisi tecnica, invece, offre al trader una serie di indicatori di natura prettamente statistica che gli consentono di definire quando il mercato si trova vicino ad una fase di crescita (in fase di “iper-venduto”) o, al contrario, ad una correzione ribassista (in fase di “iper-comprato”).