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Finanziamenti alle imprese: il caso Uteco Converting

Finanziamenti alle imprese: il caso Uteco Converting

Finanziamenti alle imprese: CeR e Uteco uniscono le forze. L’innovazione per la ripartenza delle imprese passa dalla sostenibilità finanziaria

Nel 2020 il PIL italiano ha perso l’8,9% (contro un calo medio del 6,2% a livello europeo): l’Italia è stato uno dei Paesi più duramente colpiti dall’emergenza sanitaria e uno dei primi ad applicare restrizioni pesanti sulle attività produttive. La crisi si è abbattuta però su un Paese già fragile dal punto di vista economico: nel ventennio 1999-2019 il suo PIL cresceva del 7,9% contro il 30,2%, 32,4% e 43,6% rispettivamente di Germania, Francia a Spagna.

Dietro la difficoltà di questa economia claudicante, c’è anche l’andamento della produttività, molto più lento che nei Paesi europei più avanzati, per cause legate anche all’incapacità di cogliere le opportunità legate alla rivoluzione digitale, sia per mancanza di infrastrutture adeguate (soprattutto nella PA) sia per la struttura stessa del tessuto produttivo, fatto di piccole e medie imprese, spesso in ritardo nell’adozione di nuove tecnologie.

Il calo degli investimenti pubblici e privati ha rallentato i necessari processi di modernizzazione della PA, delle infrastrutture e delle filiere produttive: gli investimenti totali in Italia sono cresciuti del 66% dal 1999 al 2019 rispetto al 118% nella zona euro. Dei 3,2 miliardi di euro di contributi e agevolazioni che ogni anno sono distribuiti alle aziende in Italia, il 40% non arriva alle imprese richiedenti, spesso a causa della burocrazia che blocca le pratiche. Ci sono poi i fondi, per i quali non si arriva nemmeno alla richiesta di finanziamento, per mancata conoscenza dei bandi in corso o sempre per cavilli burocratici.

Con la crisi pandemica, che ha messo in ginocchio il mondo del lavoro, l’UE ha stilato un programma di investimenti e riforme che ha come obiettivo, tra gli altri, proprio quello di accelerare la transizione digitale in ottica di ripartenza delle imprese. Il programma Horizon Europe 2021-2027 prevede lo stanziamento di 95,5 miliardi di euro per la ricerca e l’innovazione scientifica. A livello nazionale, con i primi fondi del PNRR, le aziende avranno a disposizione una serie di finanziamenti nell’ambito del programma Transizione 4.0, ossia gli sgravi fiscali per l’ammodernamento tecnologico e digitale.

Le aziende devono essere pronte e reattive di fronte a queste opportunità: tempismo nell’informazione e destrezza nel muoversi nelle procedure diventano competenze fondamentali per molti imprenditori in questo momento: “Si tratta di un vero e proprio lavoro ma, nella maggior parte dei casi, aziende e startup non hanno le risorse interne per svolgerlo. – spiega Luigi Jovacchini, co-founder e CIO di Consulenza e Risorse Siamo in un momento storico di grandi cambiamenti e le risorse economiche stanno arrivando: è un’opportunità che le aziende devono cogliere per ripartire e sarebbe un peccato sprecarla per mancanza di tempo e attenzione. CeR ha una team dedicato di esperti che offre un sostegno a queste realtà. Abbiamo creato al suo interno un gruppo che ad esempio lavora solo sul PNRR, un piano che va a completare le risorse che il Governo aveva già messo in campo dall’anno scorso e che, per il 40%, sarà destinato al Sud Italia in ottica di rilancio dell’economia del Mezzogiorno“.

Il caso Uteco: dare supporto ai clienti per un’innovazione sostenibile

Nell’ottica di un’innovazione sostenibile, CeR ha da poco iniziato una collaborazione con Uteco Converting SpA (https://www.uteco.com/it), realtà con sede nel veronese e specializzata nella produzione di macchinari innovativi per la stampa e il converting, tra cui macchine flessografiche d’avanguardia, destinate ai mercati italiano, europeo e americano.

L’obiettivo principale di CeR è quello di supportare l’azienda nella ricerca e nell’individuazione di forme di finanziamento. Vengono monitorati da parte del team di CeR sia i finanziamenti attivabili tramite il programma Horizon Europe 2021-2027 sia gli incentivi stabiliti dal Governo con la Legge di Bilancio 2020 e successivi decreti, che prevedono agevolazioni anche sotto forma di crediti d’imposta per l’acquisto di nuovi macchinari. “Il nostro modo di lavorare prevede sempre una fase preliminare, fatta di audit, durante la quale si analizzano la realtà e i processi, alla quale segue una fase di assessment – continua Jovacchini – Solo dopo aver verificato la fattibilità e illustrato al cliente il piano con le possibilità di finanziamenti agevolati e sgravi fiscali per l’innovazione, il progetto parte. Per Uteco ora è al lavoro un team di sei persone con competenze verticali in Innovazione dell’Industria 4.0, finanziamenti europei, open innovation, che seguono in prima persona le evoluzioni delle normative, delle call per i progetti di innovazione e la gestione delle pratiche”.

Il servizio viene fornito non solo all’azienda stessa ma anche ai clienti finali di Uteco, per facilitare l’acquisto di macchinari attraverso la corretta allocazione dei budget di investimento, in relazione alle modalità di accesso e fruizione delle agevolazioni previste dalla legge, favorendo da ultimo la ripresa dell’economia: “CeR ha sviluppato un applicativo per i nostri clienti che fornisce una simulazione dei benefici fiscali rispetto agli investimenti programmati, restituendo la simulazione del ritorno fiscale e agevolativo – spiega Aldo Peretti, Group Executive Chairman di Uteco Converting SpADall’analisi congiunta tra i nostri tecnici e quelli di CeR, è emerso che i nostri macchinari rientrano perfettamente nei criteri di fruizione degli incentivi che riguardano l’industria 4.0 per l’acquisto di beni strumentali interconnessi da parte delle imprese con l’agevolazione del credito d’imposta, soprattutto per gli investimenti nel Mezzogiorno. In pratica chi decide di acquistare una macchina Uteco, grazie a queste agevolazioni, può risparmiare fino all’70% del suo investimento. Con CeR abbiamo creato una bella sinergia per favorire un’accelerazione di tutta la filiera produttiva verso l’Open Innovation.

E proprio quest’ultimo paradigma è uno dei tasselli della collaborazione tra Uteco e CeR: la società di consulenza, che conta su un ecosistema tra startup e PMI innovative di oltre 80 aziende, ha infatti avviato un percorso per attivare la ricerca e la creazione di un network virtuoso di realtà per lo sviluppo di nuovi prodotti, nuove tecnologie.

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