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Acitrezza sconvolta per l’omicidio di Vanessa Zappalà

carabinieri rivalta bormida

Femminicidio ad Acitrezza: la 26enne Vanessa Zappalà uccisa a colpi di pistola dall’ex fidanzato. L’uomo è stato poi ritrovato senza vita in un casolare

Un nuovo femminicidio ad Acitrezza, frazione di Aci Castello, in provincia di Catania. La vittima si chiamava Vanessa Zappalà e aveva 26 anni: è stata uccisa con diversi colpi di pistola dall’ex fidanzato. La giovane è stata colpita mentre passeggiava con alcuni amici.

Il 38enne è stato poi ritrovato impiccato in un casolare di Trecastagni, nel Catanese: il corpo di Sciuto è stato trovato in un terreno agricolo e la sua auto, una 500, si trovava nelle vicinanze.

L’EX DI VANESSA AVEVA IL DIVIETO DI AVVICINAMENTO

Antonino Sciuto, il 38enne di San Giovanni La Punta ricercato perché sospettato di avere ucciso la ex fidanzata, Vanessa Zappalà, ieri sera sul lungomare di Acitrezza, nel Catanese “aveva ricevuto un divieto di avvicinamento emesso dal gip del tribunale a seguito di una denuncia presentata dalla ragazza”. A dirlo è il colonnello Piercarmine Sica, Comandante provinciale dei carabinieri di Catania, in un video. “Stiamo cercando il giovane che nella notte si è reso responsabile dell’efferato omicidio – afferma l’ufficiale dell’Arma -. La giovane è stata colpita da numerosi colpi di arma da fuoco. Sciuto era già stato arrestato dai militari di Trecastagni a seguito di una denuncia presentata dalla vittima nel giugno scorso – racconta Sica -. Si era reso responsabile di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori e successivamente era stato tradotto agli arresto domiciliari, poi era stato scarcerato dal gip che aveva disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento”.

VALENTE: “UCCISIONE DI VANESSA È UNA SCONFITTA PER LO STATO

“L’uccisione di Vanessa Zappalà, la giovane a cui l’ex fidanzato più volte denunciato per stalking ha sparato in strada ad Aci Trezza, è una sconfitta dello Stato, come tutti i casi di Femminicidio annunciato. È Inaccettabile che non funzionino le misure di protezione, dopo una denuncia deve essere un imperativo categorico per tutti proteggere la donna”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul Femminicidio e la violenza di genere.

“L’inefficacia delle misure di protezione – prosegue Valente come riferisce la Dire (www.dire.it) – impedisce di interrompere la spirale di violenza e rende anche difficile chiedere poi alle donne di denunciare. Rafforziamo quindi tutte le misure: dall’uso del braccialetto elettronico alla possibilità di arresto in flagranza per chi viola misure di protezione (una norma appena approvata alla Camera per emendamento alla riforma del Processo penale), ma anche il fermo per chi non è colto in flagranza, che vogliamo introdurre. Bisogna usare meglio gli strumenti che ci sono e rafforzare queste misure, fondamentali per impedire il peggio”.

UIL: “NON CHIAMATELO AMORE NÉ RAPTUS

“Non chiamatelo amore, non chiamatelo raptus”. Questo il messaggio congiunto di Uil Sicilia e Uil Catania che attraverso i propri social mostrano uno striscione in difesa delle donne nel giorno in cui una giovane, Vanessa Zappalà, è stata uccisa ad Acitrezza, nel Catanese. Le sigle sindacali “piangono” la 26enne assassinata nella notte e con un messaggio della segretaria organizzativa regionale Luisella Lionti e della segretaria generale territoriale Enza Meli si uniscono al dolore dei familiari e degli amici della ragazza: “È tempo che nelle scuole diventi obbligatoria per tutti l’ora di educazione al rispetto della vita”, dicono.

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