È disponibile online “Nota del traduttore”, la nuova miniserie Youtube di Mondadori dedicata ai professionisti della traduzione
Mondadori ha lanciato “Nota del traduttore”, una miniserie in cinque episodi su Youtube pensata per far conoscere il lavoro del traduttore attraverso il racconto di alcuni dei più importanti professionisti italiani.
È un mestiere editoriale ricco di fascino e molto importante, poiché consente di leggere nella propria lingua madre le opere di scrittori stranieri, aiutando a coglierne il senso e ad assaporarne lo spirito con naturalezza. Chi meglio di un traduttore, che in quel libro è “entrato dentro” e lo ha attraversato fin nei suoi angoli più remoti, è capace di fare da guida ai lettori nell’universo che sta dentro alle pagine di un romanzo?
Il format nasce proprio per rispondere alle domande a cui nemmeno chi lavora nel mondo dei libri sa rispondere con precisione: si legge prima tutto il testo e poi si inizia a tradurre o invece si fa poco alla volta? Di fronte a uno slang come ci si comporta? Come cambia la traduzione nel corso degli anni?
“Nota del traduttore” è un viaggio in tre tempi scanditi da altrettante scenografie. La prima è la scrivania: qui i protagonisti raccontano il modo in cui lavorano e gli oggetti che li circondano. La seconda è una poltrona rossa sulla quale i traduttori rispondono ad alcune domande con alcune tavole optometriche che rappresentano il passaggio da un simbolo a un significato, da un universo culturale a un altro. La terza, quella finale, è un’ambientazione fatta di foto di scrittori e di copertine: davanti a questa platea immaginaria il traduttore legge la sua personale “nota”, per raccontare in poche battute il senso ultimo del proprio lavoro.
I cinque episodi, girati nei Panatronics Studio di Milano, hanno visto protagonisti Marco Rossari, Monica Pavani, Edoardo Rialti, Gianni Pannofino, Luca Fusari e Sara Prencipe. Un progetto nato da un’idea di Edoardo Brugnatelli, a cui hanno collaborato Jacopo Milesi, Chiara Ottolini, Nadia Focile e Francesca Gariazzo, insieme a Claudio Sforza, Alessandro Freno, Ivan Tonucci, Cristina Sinelli, Federico Terenzio e Mauro Forester.
Le nostre case editrici sono filiere fatte di professionalità molto specifiche che trasformano in prodotti di largo consumo la cosa più impalpabile che ci sia, quella cosa che Shakespeare avrebbe chiamato “la sostanza di cui sono fatti i sogni”. Dare voce e visibilità ai traduttori serve proprio a restituire la dimensione artigianale della produzione editoriale che è fatta di competenze, persone e passione.
L’idea ora è di ampliare questa modalità di comunicazione per avvicinare i lettori ai nostri libri, per rispondere alle loro curiosità verso i mestieri dell’editoria e per dare il giusto risalto alle competenze umane e professionali che operano nell’ambito del nostro Gruppo.