Il morso di una zecca può causare malattie gravi, soprattutto se non diagnosticate in maniera tempestiva, come la malattia di Lyme. La prevenzione è essenziale
La malattia di Lyme, una sindrome rara che si può generare dall’infezione creata dal morso di una zecca infetta da batteri Borrelia, è un morbo difficile da diagnosticare e per questo le adeguate terapie non sempre riescono a essere somministrate nelle giuste tempistiche. È purtroppo il caso di Federica Monti, ventitreenne ligure che dal 2014 combatte contro la malattia di Lyme e le sue conseguenze. Le terapie esistono ma sono molto costose, per questo ULTRASOUNDtech™ ha deciso di impegnarsi partecipando attivamente alla raccolta fondi aperta su Gofoundme.com per le cure all’estero di Federica.
La malattia di Lyme presenta inizialmente sintomi simili a quelli influenzali: per questo i tempi di diagnosi sono spesso lenti. Dopo la comparsa sulla pelle di una macchia rossa circolare, possono presentarsi dolori muscolari e articolari, cefalea, febbre e affaticamento. Nei casi più gravi, come quello di Federica, il morbo può provocare addirittura problemi cardiaci e neurologici, artrite e alterazioni del sistema linfatico.
L’importanza della prevenzione
In generale, esistono delle norme di comportamento da non sottovalutare per prevenire il più possibile l’infezione che causa la malattia di Lyme. Quando si è a contatto con la natura, bisogna stare attenti ai rischi ed essere preparati ad affrontarli nel modo giusto: ad esempio, è bene non camminare nell’erba alta ma mantenersi sul sentiero, indossare magliette a maniche lunghe e pantaloni lunghi, fare uso di dispositivi e repellenti per insetti. È fondamentale poi fare un’accurata ispezione del corpo e degli abiti una volta rientrati a casa, dal momento che l’infezione avviene principalmente se la zecca mantiene in contatto di almeno 36 ore con l’organismo.
ULTRASOUNDtech™, specializzata in dispositivi atossici contro gli insetti nel rispetto della salute dell’uomo e del pianeta grazie alla sua tecnologia green e made in Italy, ha deciso di sposare la causa di Federica impegnandosi a devolvere il 10% del ricavato della vendita dei prodotti anti-zecche nei mesi di agosto e settembre, raddoppiato dall’azienda stessa, alla raccolta fondi destinata alle cure della ragazza.