Cuore: arriva una tecnica innovativa per riparare la valvola tricuspide. Policlinico Universitario Campus Bio-Medico primo nel Lazio
Dai medici viene chiamata “la valvola dimenticata” a causa dell’inefficacia della terapia medica e della complessità e rischiosità dell’intervento chirurgico tradizionale. Ma ora, grazie al lavoro dei cardiologi del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, si aprono nuove possibilità per riparare la valvola cardiaca tricuspide che collega l’atrio destro al ventricolo destro. Una procedura di riparazione transcatetere della valvola tricuspide che è attualmente eseguita in pochissimi centri di Cardiologia in Italia mentre il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico è il primo centro del Lazio ad eseguirla e fra i primi in Italia per casistica.
“L’insufficienza della valvola tricuspide è una valvulopatia frequente che colpisce in maniera clinicamente rilevante circa il 2% delle persone sopra i 70 anni. I sintomi di una grave insufficienza tricuspidale comprendono affaticamento generale, gonfiore addominale e spesso non vengono identificati perché attribuiti all’avanzare dell’età o ad altre comorbidità. La conferma diagnostica avviene mediante l’ecocardiografia. Per questi pazienti una terapia medica causale non esiste e la chirurgia a cuore aperto è una procedura ad alto rischio con il risultato che molte persone non vengono trattate. Se non affrontata in tempo, l’insufficienza tricuspidale severa può portare a condizioni gravi come la fibrillazione atriale e l’insufficienza cardiaca e di conseguenza influenzare negativamente l’aspettativa di vita” spiega il prof. Francesco Grigioni, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia, del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico che si prende cura di tutti i pazienti candidati a cardiologia interventistica strutturale, coronarica e di elettrofisiologia con il costante supporto della cardiochirurgia.
La tecnica innovativa, che vede l’équipe di Emodinamica del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico prima nel Lazio e fra le prime in Italia ad eseguirla, prevede l’impianto di un dispositivo medico: una clip che, posizionata in maniera mininvasiva dalla vena femorale di una gamba, ripara i lembi della valvola tricuspide. Tale procedura ripristina la normale chiusura della valvola ad ogni battito del cuore, in modo da ridurre il grado di insufficienza con notevole beneficio per la salute del paziente.
“Negli ultimi decenni abbiamo assistito a una rivoluzione tecnologica che ha permesso di riparare e sostituire le valvole cardiache in modo più efficace e meno invasivo” dichiara il prof. Gian Paolo Ussia, Responsabile UOS Emodinamica del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. “L’impianto del dispositivo non comporta nessun taglio chirurgico, si interviene attraverso la vena femorale grazie ad una piccola incisione e la procedura dura meno di due ore. Questa soluzione impiantabile di ultima generazione permette ai cardiologi interventisti di riparare in modo sicuro ed efficace la valvola tricuspide, che per la sua particolare anatomia pone delle sfide per le tecniche trans-catetere. Ad oggi abbiamo già trattato vari pazienti con questa tecnologia e possiamo dire che la procedura offre ottimi risultati con un rischio operatorio basso in assoluto e soprattutto in relazione ai benefici clinici.”
Le più recenti evidenze scientifiche dimostrano che questi sistemi di riparazione transcatetere costituiscono un’opzione terapeutica di rilievo per i pazienti con rigurgito tricuspidale. Il tasso di successo della procedura è estremamente alto, il grado di severità della malattia si riduce nell’84% dei pazienti con un significativo miglioramento della sintomatologia (nel 67% dei casi) e della qualità di vita.