Export vini: il nuovo record italiano si avvicina


Confermando l’attuale trend anche nei prossimi mesi, il record nelle esportazioni di vini italiani sarà ampiamente superato

trend export vino

Nel periodo gennaio-maggio 2021, secondo i dati Istat, le spedizioni complessive delle cantine italiane verso l’estero hanno toccato i 2,689 miliardi di euro, in crescita del +11,2% sullo stesso periodo del 2020, ma anche meglio anche dei primi 5 mesi 2019 con un chiaro +6,3%.

Nell’anno che precedette la pandemia l’export di vino raggiunse complessivamente i 6,4 miliardi di euro, ma confermando l’attuale trend anche nei prossimi mesi, il record nelle esportazioni sarà ampiamente superato. Particolarmente positivo emerge il dato relativo agli Stati Uniti che nei primi cinque mesi hanno fatto segnare un +8,7%, per un totale in valore assoluto pari a 684 milioni di euro. Positivo anche il dato del Canada, a quota 141,6 milioni di euro, pari al +0,6%, mentre è negativo, come per altro ci si attendeva viste le evidenti difficoltà burocratiche legate alla Brexit, il dato della Gran Bretagna ferma a 231 milioni di euro e a un -7,2%percentuale. È stato annunciato che c’è la volontà del Governo inglese di semplificare le norme, ma questo potrà accadere solo dal prossimo gennaio, per cui a fine anno il dato potrebbe risultare ancor più negativo, in attesa di tempi migliori.

Negativo anche il dato della Svezia con 81,4 milioni di euro ed un -4% rispetto al 2020, anno nel quale, però, era stato il Paese che aveva fatto registrare un forte aumento delle importazioni di vino, in controtendenza rispetto a tutti gli altri.

Vanno bene invece le cose nell’Europa continentale con la Germania, secondo mercato dietro agli Usa per il vino italiano, a quota 445,9 milioni di euro, in crescita del +5,6%. Crescono anche la Svizzera, con 167 milioni di euro, pari al +21%, e la Francia, che ha acquistato 80,1 milioni di euro di vini italiani, il +15,1%. Quantitativi minori, ma sempre il aumento quelli di Norvegia, a 43,4 milioni di euro (+1,2%); Austria, con 40,4 milioni di euro (+7,4%); Russia con 47,3 milioni (+42,5%). Oltre i confini europei, vertiginosa l’ascesa cinese al + 80% fino a quota 54 milioni.