App Lean è l’applicazione che facilita il dialogo fra paziente e medico specialista: la demo del progetto è stata testata da 150 anziani
La gestione medica di un paziente anziano/fragile presuppone la collaborazione fra medico di medicina generale, medico specialista e caregiver. Una comunicazione snella e agevole tra questi tre interlocutori è fondamentale per evitare che la mancanza o il proliferare di informazioni possano generare errori terapeutici o gestionali.
Per rispondere a questa esigenza, è nato il progetto App Lean che, attraverso l’utilizzo di un’applicazione, ha come obiettivo principale facilitare il dialogo fra i vari attori dell’assistenza consentendo al medico di medicina generale di essere coinvolto in maniera più efficace nell’ambito del percorso assistenziale del paziente o al caregivers che non fosse presente alla visita medica di essere informato in maniera puntuale delle decisioni prese dallo specialista. La demo del progetto App Lean è stata testata da 150 pazienti.
A portare avanti il progetto, finanziato dalla Fondazione Alberto Sordi nell’ambito del bando annuale indetto per sostenere iniziative volte al miglioramento della salute fisica e psichica dell’anziano, sono le Unità di Ematologia, di Geriatria e di Diabetologia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
“Tramite un’app disponibile su cellulare, il paziente o il caregiver possono inserire tutte le informazioni più utili al percorso specialistico, come per esempio l’adesione alla terapia prescritta o eventuali effetti collaterali - spiega la dott.ssa Marianna De Muro, principal investigator del progetto - Il medico di medicina generale e lo specialista accedono alle informazioni inserite dal paziente e tramite il sistema MyHealth Salute Personale possono monitorare le condizioni dello stesso, inserire osservazioni, commenti, proporre il timing dei controlli, condividere referti”.
Facilitando la comunicazione tra medici e il paziente/caregiver e migliorando l’individuazione del reale stato del paziente, il progetto si propone anche di ridurre il numero degli accessi negli ambulatori specialistici. Un risultato non trascurabile in questo periodo di post-emergenza Covid quando è ancora fortemente consigliato evitare sovraffollamenti, in particolar modo in ospedale.
“Andiamo a creare un sistema di comunicazione efficace che permetta di seguire il paziente in maniera congiunta nella piena collaborazione – conclude Marianna De Muro – In questo scenario, vogliamo restituire al paziente e al caregiver la centralità rispetto al processo di presa in carico e cura, umanizzando uno strumento utile, ma a volte freddo, come quello informatico”.