L’endometriosi è una malattia uterina benigna caratterizzata da dolore mestruale e infertilità: i trattamenti che migliorano il dolore e gli altri sintomi
Ognuno di noi ne ha sentito parlare almeno una volta nella vita perché ha colpito un’amica, una sorella, una mamma o perché come in questo periodo se ne parla anche sui social visto che a subirne le conseguenze in questo periodo è la modella/influencer Giorgia Soleri, fidanzata di Damiano dei Maneskin che ha subito da pochi giorni un intervento chirurgico postando le foto del post chirurgia. Parliamo di endometriosi, una malattia uterina benigna caratterizzata da dolore mestruale e infertilità, che colpisce profondamente la salute delle donne. Come viene gestita a livello medico? Ci sono delle novità in arrivo dal punto di vista farmacologico? Una revisione della letteratura tutta italiana e pubblicata su Reviews in Endocrine and Metabolic Disorders ha fatto il quadro della situazione con uno sguardo al prossimo futuro.
È una malattia cronica e richiede una gestione a lungo termine. I farmaci ormonali sono attualmente i più utilizzati per il trattamento medico e si basano sugli aspetti patogenetici endocrini.
Possibili cause e sintomi
La dipendenza da estrogeni e la resistenza al progesterone sono gli eventi chiave che causano l’impianto ectopico di cellule endometriali, diminuendo l’apoptosi e aumentando stress ossidativo, infiammazione e neuroangiogenesi.
Le cellule endometriosiche esprimono AMH (ormone antimulleriano), fattori di crescita correlati al TGF (inibina, attivina, follistatina) CRH (ormone di rilascio della corticotropina) e peptidi correlati allo stress.
I cambiamenti endocrini e infiammatori spiegano il dolore e l’infertilità, e le comorbilità descritte in questi pazienti, come quelle autoimmuni (tiroidite, artrite, allergie), infiammatorie (gastrointestinali/malattie urinarie) e disturbi della salute mentale.
I sintomi più comuni dell’endometriosi sono il dolore correlato alle mestruazioni, ovvero dismenorrea, dispareunia, disuria e dischezia, e possono verificarsi anche dolore pelvico non ciclico. Poiché questi sintomi non sono specifici per l’endometriosi e possono essere segni di altre condizioni ginecologiche e non, sono frequentemente riportate diagnosi errate o un significativo ritardo nell’identificazione dell’endometriosi.
Attuale gestione medica
Fino a pochi anni fa il sospetto di endometriosi rappresentava un’indicazione all’intervento chirurgico, utilizzato anche per fare diagnosi attraverso la visualizzazione e la conferma istologica delle lesioni endometriosiche.
La chirurgia nelle donne con endometriosi è associata al rischio di complicanze urologiche, intestinali, vascolari e neurologiche e il dolore può ricorrere o persistere in caso di escissione incompleta delle lesioni endometriosiche.
Lo sviluppo della ricerca ha dimostrato una chiara patogenesi endocrina per l’endometriosi e quindi le terapie ormonali rappresentano ormai un caposaldo della sua gestione, come prima scelta, prima dell’intervento e dopo l’intervento al fine di ridurre il rischio di recidiva. L’obiettivo è limitare le procedure chirurgiche non indicate a causa del rischio di recidiva della malattia, complicanze chirurgiche ed effetti negativi sulla riserva ovarica.
L’approccio moderno per l’endometriosi richiede un piano di gestione per tutta la vita con l’obiettivo di massimizzare l’uso di cure mediche, che può essere tranquillamente prescritto senza conferma istologica della malattia ed evitare interventi chirurgici ripetuti.
Il trattamento ormonale medico dovrebbe essere l’opzione terapeutica di prima linea anche per pazienti che non hanno un desiderio immediato di rimanere incinte
Il trattamento ormonale dell’endometriosi mira al blocco delle mestruazioni attraverso un’inibizione dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio o provocando una pseudodecidualizzazione con conseguente amenorrea, compromettendo la progressione dell’endometriosi.
Gli agonisti e gli antagonisti del GnRH sono efficaci sull’endometriosi agendo sulla funzione ipofisi-ovarica.
I progestinici sono per lo più utilizzati per trattamenti a lungo termine (dienogest, NETA, MPA) e agiscono su più siti d’azione.
I contraccettivi orali combinati sono utilizzati anche per ridurre i sintomi dell’endometriosi inibendo la funzione ovarica.
Sviluppi futuri
Sono attualmente in corso studi clinici su modulatori selettivi del recettore del progesterone, modulatori selettivi del recettore degli estrogeni e inibitori dell’aromatasi.
Oggi tutti questi farmaci ormonali sono considerati il trattamento di prima linea per le donne con endometriosi per migliorare i loro sintomi, posticipare l’intervento chirurgico o prevenire il ripetersi della malattia post-chirurgica.
Vannuccini S. et al., Hormonal treatments for endometriosis: The endocrine background. Rev Endocr Metab Disord. 2021 Aug 17. doi: 10.1007/s11154-021-09666-w.
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