Nestlé scende in campo contro la deforestazione


Lanciata la nuova strategia globale di Nestlé volta alla rigenerazione del suolo e della vegetazione entro il 2025

Lanciata la nuova strategia globale di Nestlé volta alla rigenerazione del suolo e della vegetazione entro il 2025

Nestlé prosegue nella sua strategia di sostenibilità, annunciando l’impegno ad andare oltre la protezione delle foreste attraverso pratiche che possano aiutarle a rigenerarsi e prosperare, aggiungendo dunque un tassello al suo impegno per raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050. Mediante questo nuovo approccio strategico “positivo” e rigenerativo per la gestione delle foreste, l’azienda promuoverà mezzi di sussistenza sostenibili e il rispetto dei diritti umani.

Queste ulteriori azioni si aggiungono agli sforzi dell’ultimo decennio finalizzati ad azzerare la deforestazione legata alla produzione delle principali materie prime utilizzate da Nestlé. A dicembre 2020 è stato confermato che il 90% di questi ingredienti chiave – olio di palma, zucchero, soia, carne, così come cellulosa e carta – è a “zero deforestazione”.

Per raggiungere questo risultato, Nestlé ha utilizzato diversi strumenti, come la mappatura della sua filiera, procedure di certificazione, verifiche in loco e servizi di monitoraggio satellitare come Starling o Global Forest Watch. Inoltre, l’azienda ha anche collaborato con agricoltori, comunità agricole e fornitori locali.

Per soddisfare il fabbisogno alimentare mondiale del 2050, la produzione agricola dovrà crescere di circa il 50% rispetto ai livelli del 2013” – ha dichiarato Magdi Batato, executive vice president, head of operations di Nestlé – “Per poter affrontare questa sfida è più importante che mai proteggere gli ecosistemi naturali e ripristinare le foreste per il nostro futuro”, aggiungendo anche che questa strategia “positiva” sia fondamentale per rigenerare le risorse idriche del nostro pianeta, proteggere la salute del suolo e lo stoccaggio del carbonio.

Lavorando su questo approccio strategico “positivo” per la gestione delle foreste, Nestlé accelererà anche i suoi sforzi per eliminare completamente, entro il 2022, la deforestazione nella sua catena di approvvigionamento di olio di palma, zucchero, soia, carne, così come cellulosa e carta. L’azienda prevede di raggiungere lo stesso risultato entro il 2025 nella sua filiera di caffè e cacao.

Nell’ambito della sua catena di approvvigionamento dell’olio di palma, Nestlé ha portato a termine il progetto pilota Forest Footprint nella provincia di Aceh, nel Nord di Sumatra, in Indonesia. Uno degli obiettivi principali di questa iniziativa era di capire meglio i rischi futuri per le foreste e le torbiere, nonché i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali.

Questo progetto ha aiutato a comprendere di più questi fattori e problematiche, rendendo l’azienda meglio posizionata per sviluppare strategie efficaci e lungimiranti.

Nestlé incoraggerà i suoi fornitori ad adottare un approccio positivo nella gestione delle foreste per creare paesaggi e mezzi di sussistenza sostenibili. L’azienda premierà i fornitori per il loro impegno a tutela dell’ambiente acquistando maggiori quantità di materie prime, stipulando contratti a lungo termine, co-investendo in programmi che promuovano la conservazione e il ripristino delle foreste o pagando un sovrapprezzo sui loro prodotti.

Possiamo raggiungere un approccio positivo nella gestione delle foreste solo se lavoriamo fianco a fianco di agricoltori, comunità locali, partner industriali e governi per realizzare soluzioni più ampie a livello locale, regionale e globale” – ha affermato Magdi Batato – I benefici sono numerosi: comunità e mezzi di sussistenza più resilienti, sistemi alimentari più sostenibili e un pianeta più sano“.