Contratti a tempo determinato: durata superiore ai 12 mesi possibile anche per far fronte alle specifiche esigenze individuate dai contratti collettivi
Nell’ambito del percorso di conversione in legge del Decreto Sostegni bis è stato approvato in via definitiva un emendamento sostenuto dalla CNA di particolare rilevanza per la disciplina dei contratti a tempo determinato.
Nello specifico il legislatore intervenendo direttamente sull’art. 19 del D.lgs. 81/2015 ha stabilito che per i rapporti a tempo determinato l’apposizione di una durata superiore ai 12 mesi sarà possibile oltre per che per le condizioni previste in via esclusiva dalla “Disciplina organica dei contratti di lavoro” anche per far fronte alle specifiche esigenze individuate dai contratti collettivi comparativamente più rappresentativi. In ragione di ciò viene pertanto meno l’esclusività delle causali tassative individuate nel Decreto Dignità che avevano creato fin dal loro esordio notevoli difficoltà interpretative e applicative, scoraggiando di fatto il ricorso ai contratti a termine per periodi superiori ai 12 mesi.
Si tratta quindi di una misura di grande interesse fortemente voluta dalla CNA che riabilita i poteri di intervento delle Parti Sociali attraverso la contrattazione collettiva, in merito ad un istituto di particolare interesse per le nostre imprese. Al momento, tuttavia, la revisione normativa presenta un carattere tipicamente “sperimentale” risultando operativa solo fino al 30 settembre 2022.
L’auspicio della CNA è che il provvedimento in questione possa quanto prima diventare strutturale in modo da poter accompagnare la fase di rilancio dell’economia offrendo maggiore elasticità operativa e al contempo una maggiore certezza giuridica di cui le aziende non possono fare a meno in questa delicata fase.