“La nuova guerra del clima – Le battaglie per riprenderci il pianeta” è l’ultimo libro di Michael Mann, il climatologo più odiato dai negazionisti
Dalla prima apparizione del famoso grafico della “mazza da hockey” più di 14 anni fa, Michael Mann è diventato icona e parafulmine nel dibattito sul clima. A causa della sua specificità empirica, infatti, il grafico che mostra un forte aumento delle temperature globali nell’ultimo secolo sembrava avere più peso per molte persone rispetto alla semplice teoria o ai modelli informatici. Quindi non è sorprendente che il grafico e il suo creatore siano diventati l’obiettivo che i negazionisti del cambiamento climatico volevano abbattere, facendo diventare Mann lo scienziato del clima “più odiato d’America (e tra i più influenti del mondo)”.
Ma cosa è successo da allora? Mann ne parla nel suo libro ‘La nuova guerra del clima – Le battaglie per riprenderci il pianeta’ (Edizioni Ambiente) disponibile dal 16 settembre.
“L’evidenza scientifica è ormai talmente schiacciante che nessuno, o quasi, osa più cavalcare i temi del negazionismo climatico vecchia maniera- segnala una nota dell’editore- Quello che negava la crisi, o almeno negava che l’umanità ne fosse responsabile, e che negli ultimi anni è stato sostituito da una forma di negazionismo più sottile, eppure non meno insidiosa”.
Ricicla. Non prendere l’aereo. Non mangiare carne. Questi sono alcuni dei messaggi con cui veniamo costantemente bombardati e con cui ci viene detto che possiamo rallentare il cambiamento climatico. “Ma questa bulimica enfasi sul comportamento personale non è altro che il risultato di una campagna marketing pervasiva e sottile che si è insinuata nel nostro quotidiano per dare all’individuo la responsabilità di risolvere la questione climatica”, segnala la nota. Insomma, “con abili sotterfugi comunicativi, fake news, bot, campagne di pubbliche relazioni, i reali responsabili del cambiamento climatico, le aziende produttrici di combustibili fossili e gli inattivisti, hanno spostato l’onere dalle lobby dell’industria fossile alle persone”.
Lo scienziato americano Michael Mann ricostruisce “le tecniche di manipolazione e propaganda messe in campo da aziende fossili, cleptocrazie e petrostati, e propone diverse soluzioni per costringere i nostri governi e le nostre società a svegliarsi e compiere un vero cambiamento”. Tra queste: un approccio al carbon pricing basato sul buon senso e una revisione della versione del Green New Deal attualmente proposta; consentire alle energie rinnovabili di competere equamente con i combustibili fossili; sfatare le false narrazioni e gli argomenti che si sono fatti strada nel dibattito sul clima e hanno creato una spaccatura anche tra coloro che sostengono le soluzioni per il cambiamento climatico.
In vista degli appuntamenti di Youth4Cop e PreCop 26 (a Milano tra il 28 settembre e il 2 ottobre) e il successivo round dei negoziati globali (Glasgow 1-12 novembre) il libro di Michael Mann come spiega la Dire (www.dire.it) costituisce “una guida preziosa per leggere tra le righe del dibattito e della comunicazione che si svilupperà attorno a queste importanti scadenze inerenti il contrasto ai cambiamenti climatici”, conclude la nota di Edizioni Ambiente.