Martina Pierdomenico, ricercatrice dell’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino del Cnr, è nel “Mediterranean Science Team”
La ricercatrice dell’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (Ias) del Cnr Martina Pierdomenico è stata scelta per rappresentare l’Italia all’interno del “Mediterranean Science Team”, organizzazione internazionale che si prefigge di valorizzare la ricerca delle istituzioni mediterranee.
La presentazione ufficiale avverrà ad Alicante in occasione della Notte europea dei Ricercatori del 24 settembre: qui, nella sede di Casa Mediterráneo del Ministero degli affari esteri spagnolo verrà organizzata la “MEDNIGHT”, una serata di gala durante la quale verranno presentati gli 11 studiosi inclusi nella “Mediterranean league” della scienza, e verrà loro consegnata la speciale divisa che, proprio come nel calcio, simboleggia l’appartenenza al team pioniere nel “campionato” della scienza.
La serata vedrà la partecipazione di esponenti del mondo scientifico, politico e istituzionale spagnolo, tra cui l’ex presidente José Luis Rodríguez Zapatero.
La ricercatrice Martina Pierdomenico (Cnr-Ias) è stata scelta in ragione degli studi condotti sui fondali del Mar Mediterraneo per monitorare e censire la presenza di plastiche e rifiuti, anche grazie all’ausilio di robot sottomarini.
Gli altri componenti del “Mediterranean Science Team” sono Iris Charalambidou (Cipro, Università di Nicosia) e Salih Gücel (Cipro, Near East University), due biologhe che hanno approfondito lo studio della fauna e della flora nella Green Line di Cipro; Alain Aspect (Francia, Istituto di Ottica di Parigi), fisico attivo nel campo della computazione quantistica; Avelino Corma (Spagna, Università Politecnica di Valencia e CSIC), chimico; Abla Mehio Sibai (Libano, American University of Beirut), studia l’invecchiamento con particolare riferimento a persone che hanno vissuto situazioni di conflitto; Habiba Bouhamed Chaabouni (Tunisia, Università di Tunisi), studiosa delle malattie genetiche legate alla consanguineità; Katerina Harvati (Grecia, attualmente ricercatrice presso l’Università di Tübingen in Germania), paleoantropologa; la prima a scoprire le tracce dell’Homo sapiens in Eurasia; Nurcan Tunçba (Turchia, Middle East Technical University), utilizza tecniche computazionali per lo studio delle condizioni patologiche; Guillermina López-Bendito (Spagna, Instituto di Neuroscienze di Alicante), impegnata nello studio del cervello e in particolare dei meccanismi che permettono di vedere e sentire; Francisco Mojica (Spagna, Università di Alicante), conosciuto per aver individuato le sequenze CRISPR in organismi unicellulari presenti nelle saline di Santa Pola in Spagna, di fatto aprendo la strada a una tecnica innovativa per l’applicazione del genome editing a numerose malattie genetiche; Nagwa Abdel Meguid (Egitto, Egyptian National Research Centre), neuroscienziata impegnata nella riabilitazione di bambini con bisogni speciali.